Il film
Il domani non muore mai (Tomorrow Never Dies) è uscito nel 1997 diretto da Roger Spottiswoode. Si tratta del diciottesimo film della saga di 007 e secondo con Pierce Brosnan nei panni di James Bond, i cui principali interpreti oltre a Brosnan sono Jonathan Pryce, Michelle Yeoh e Teri Hatcher.
La trama
MI6 invia James Bond in Afghanistan per neutralizzare una gang di commercianti d’armi, tra cui il pioniere del tecnoterrorismo Henry Gupta, braccato dall’FBI. Nonostante M insista nel lasciare che 007 finisca la sua azione, l’ammiraglio britannico Roebuck ordina alla fregata HMS Chester di sparare un missile al bazar. Bond poi scopre che su un L-39 Albatross sono montati due missili nucleari ed è costretto a portar via – con non poca difficoltà – il velivolo alcuni secondi prima che il bazar sia distrutto.
Allo stesso tempo, Bond risale così a Elliot Carver, magnate dei media, interessato a distruggere governi e carriere di vip con i suoi servizi. Questi, inoltre, stimola la reazione dell’MI6 in quanto ha intenzione di scatenare una guerra tra Cina e Inghilterra.
L’errore nel titolo
Il titolo doveva inizialmente essere Tomorrow Never Lies (Il domani non mente mai). A causa di un errore di stampa dovuto alla trasmissione di un fax, il titolo del film divenne Tomorrow Never Dies, e i produttori scelsero di mantenerlo.
L’ansia da prestazione
Dopo il successo di GoldenEye nel far rivivere la serie di Bond, c’era pressione per ricreare quel consenso nella produzione successiva. Anche lo stesso produttore Michael G. Wilson aveva espresso preoccupazione per le aspettative del pubblico in seguito al successo del precedente capitolo, commentando: «Ti rendi conto che c’è un pubblico enorme e immagino che tu non voglia uscire con un film che in qualche modo possa deludere». Fu il primo film di Bond realizzato dopo la morte di Albert R. Broccoli, il quale era stato coinvolto nella produzione della serie sin dal suo inizio; il film è dedicato alla sua memoria.
La fretta di completare il film portò il budget a 110 milioni di dollari. I produttori non furono in grado di convincere Martin Campbell, il regista di GoldenEye, a tornare; il suo agente disse che «Martin non voleva fare due film di Bond di seguito». Dunque, fu scelto Roger Spottiswoode nel settembre 1996. Spottiswoode rivelò che in passato si era offerto di dirigere un film di Bond, durante l’interregno di Timothy Dalton nel ruolo.
Hopkins
Anthony Hopkins è stato scelto per il ruolo di Elliot Carver e si è unito alla produzione, ma ha abbandonato dopo tre giorni perché era tutto troppo caotico e non c’era una sceneggiatura completa per le riprese. Decise così di passare al film su Zorro (1998).
Il lato migliore
Pierce Brosnan è stato ferito durante una delle scene di combattimento: l’elmetto di uno stuntman lo ha colpito in faccia. Brosnan è stato sottoposto ad otto punti di sutura su un lato del viso, lasciando alla troupe non altra scelta che filmare molte delle sue scene da un solo lato.
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