Dopo il grande successo di 10 giorni senza mamma, torna la famiglia Rovelli capitanata da Fabio De Luigi e Valentina Lodovini per una nuova avventura tutta natalizia, racchiusa nel sequel 10 giorni con Babbo Natale. Il film, diretto sempre da Alessandro Genovesi, è disponibile a partire dal 4 dicembre 2020 sulla piattaforma di Amazon Prime Video.
Un Natale on the road
Squadra vincente non si cambia, al massimo si allarga, ed ecco che assistiamo al ritorno della famiglia Rovelli, alle prese con le sue consuete e accese dinamiche familiari. Carlo (Fabio De Luigi) e Giulia (Valentina Lodovini) devono affrontare i nuovi problemi sorti in seguito alla ribaltata divisione dei rispettivi ruoli: da quando Giulia ha ripreso a lavorare incessantemente, è Carlo a occuparsi dei bambini e delle incombenze domestiche. Il ruolo di “mammo” tuttavia comincia a stargli un po’ stretto, accentuato dalla costante assenza di Giulia oramai workaholic a tutti gli effetti e dagli estenuanti comportamenti dei loro tre bambini, Tito, Bianca e Camilla (Matteo Castellucci, Bianca Usai e Angelica Elli). Di fronte alla prospettiva di trascorrere il Natale lontani (“Fa schifo stare separati a Natale”) a causa di un colloquio che Giulia deve sostenere proprio il 24 dicembre a Stoccolma, Carlo ha la genuina idea di recuperare il vecchio camper e trascinare la famiglia in un’avventura che la porterà in viaggio verso la Svezia, per un Natale da trascorrere tutti insieme appassionatamente. Lungo il percorso, i Rovelli vengono scombussolati dallo scontro con un sedicente Babbo Natale (Diego Abatantuono) che renderà il viaggio decisamente memorabile.
Gli adulti? Teenager con i capelli bianchi che pagano l’Imu
«Mi sembrava un’occasione perfetta per raccontare una storia di Natale a Natale, inserendo l’elemento fantastico all’interno di un ambiente iperreale che avevamo imparato a conoscere con il primo film» ha raccontato il regista Genovesi riguardo la scelta di muoversi sul filone della commedia natalizia. «Inoltre sentivamo che c’era ancora qualcosa da poter dire sul rapporto tra Carlo e Giulia, soprattutto dal punto di vista dei ruoli sociali».
10 giorni con Babbo Natale gioca propriamente su questo bilanciamento tra realtà e fantasia. La prima ingrigita dai litigi delle coppia, dal peso e a volte dall’egoismo dell’essere genitori e dall’importanza del lavoro nella vita adulta che spesso va a minare la serenità familiare (iconica la frase detta da De Luigi sugli adulti che sono “dei teenager con i capelli bianchi che pagano l’IMU”). La seconda è esaltata invece da tutto il contesto innevato e natalizio (gli esterni, davvero molto belli, sono stati girati effettivamente in Lapponia), dall’impensabile viaggio in compagnia di Babbo Natale e i suoi amici elfi, che finirà per essere un incontro catartico per tutta la famiglia.
C’è da dire che 10 giorni senza mamma offriva sicuramente molte più risate, cosa che il sequel non riesce a pareggiare, salvo qualche sprazzo più esaltante offerto dalla comicità rallentata di Diego Abatantuono nei panni di un Santa Claus un po’ rimbambito e dalla comicità sempreverde di Fabio De Luigi. La parte on the road è carina ma troppo inerte e il finale sa di scelte forzate, cosa che Genovesi in conferenza stampa virtuale ha confermato, asserendo che “prima del Covid c’era un altro finale”.
Tutto sommato 10 giorni con Babbo Natale è un film perfetto per chi cerca una nuova storia da gustarsi in famiglia sotto l’albero (e con lo streaming l’espressione non è solo un modo di dire), con la speranza che, come ci ha rivelato il Babbo Abatantuono, il regalo di Natale di quest’anno sia un veloce arrivederci al 2020.
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