Sono passati 35 lunghissimi anni da quando arrivava nelle sale SAPORE DI MARE , un film che ha segnato un’intera generazione di romanticoni e amanti della spensieratezza dell’estate, tra bravate, amori, canzoni cult, sogni e qualche addio… Indimenticabile la colonna sonora, indimenticabile la parte finale, assolutamente nei cuori KARINA HUFF e il CUMMENDA che non ci sono più…insieme alla grande VIRNA LISI…e gli inizi di JERRY CALA’ E DE SICA…in una delle tante conferenze stampa a cui abbiamo assistito DE SICA parlava che nello stesso tempo in cui doveva scegliere quale film intrepretare scelse proprio questo di Vanzina con uno stipendio ridotto piuttosto di uno di Corbucci…
Il film rischiò di non farsi per i dubbi di Pio Angeletti e Adriano De Micheli sul costo delle riprese, fu solo l’intervento di Claudio Bonivento, all’epoca agente di Jerry Calà, a sbloccare la situazione, facendosi garante che il film non superasse il budget previsto. Il comportamento dei due produttori però indusse i Vanzina a passare alla Filmauro per girare Vacanze di Natale l’anno dopo.
Il film si intitola Sapore di mare anziché Sapore di sale perché all’epoca un’altra casa cinematografica aveva messo in cantiere un film con quel titolo da far dirigere a Neri Parenti, registrandone il titolo e acquisendo i diritti dell’omonima canzone di Gino Paoli. Il film però non fu mai realizzato e nel sequel Sapore di mare 2 – Un anno dopo si poté usare la canzone, cantanta dallo stesso Paoli in una comparsata a fine film.
La distribuzione non era convinta sulla scelta del cast, in particolare per quanto riguarda Christian De Sica, in quel periodo attore non ancora affermato, e Virna Lisi.
Jerry Calà lesse per caso una bozza del copione che gli capitò sotto mano mentre curiosava su una scrivania nello studio della produzione. Questa gli piacque così tanto che telefonò subito a Carlo Vanzina per parlarne, ma il regista gli rispose che sarebbe stato un film a basso costo e la produzione non sarebbe mai riuscita a coprire il costo del suo cachet.
Calà si disse però così affascinato dal progetto che accettò di girarlo per un compenso inferiore, ponendo però nel contratto una clausola che gli garantiva una grossa parte delle percentuali dopo il raggiungimento degli 8 miliardi di lire al botteghino. I produttori accettarono convinti che il film non avrebbe mai superato i 4 miliardi di lire, invece al termine della corsa al botteghino l’incasso fu di 10 miliardi.
Per il ruolo di Paolo Pinardi, poi andato ad Angelo Cannavacciuolo, era stato preso in considerazione anche Massimo Ciavarro che fu poi ripescato da Bruno Contini per il ruolo di Fulvio nel sequel.
Nelle ultime scene del film compare brevemente Alba Parietti, all’epoca moglie di Franco Oppini, amica di Calà e, all’epoca, ancora sconosciuta al grande pubblico.
Le riprese del film si svolsero parte in Versilia, precisamente a Forte dei Marmi, e parte nel litorale laziale a Ostia e Fregene.
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