Su un ring cinematografico nasce un’icona del cinema mondiale che ancora oggi affascina milioni di persone. Stiamo parlando di Rocky, che uscì esattamente 42 anni fa. Scritto proprio da un giovanissimo e poco conosciuto Stallone, il film narra la gloriosa storia di Rocky Balboa, da giovane pugile dilettante a (quasi) campione dei pesi massimi. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 3 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 6 candidature e vinto un premio ai Golden Globes.La vittoria del film sta nel far perfettamente leva sul meccanismo di identificazione tra pubblico e protagonista.
È impossibile non fare il tifo per questo perdente che lotta in un mondo di perdenti, tutti ottimamente caratterizzati, dalla dolce e introversa Adriana di Talia Shire al rude allenatore fallito di Burgess Meredith, passando per l’irascibile e goffo amico (Burt Young) col miraggio della malavita. È in questo universo di sbandati di periferia dai sogni mancati che Rocky – interpretato da un convincente Sylvester Stallone – coglie l’occasione della vita e, con la disciplina di un duro allenamento, riscatta con lo sport le frustrazioni, le delusioni e i fallimenti di un intero nucleo sociale. Come non commuoversi, allora, di fronte alla storia di questo simpatico sbruffone dal cuore tenero, eroe qualunque che tutti vorremmo essere?
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