“Il Corvo” è uno dei film entrati nella leggenda: basato sul fumetto di James O’Barr, racconta la storia di Eric Draven, un musicista rock che torna in vita per vendicare la propria morte e quella della sua fidanzata. Il film è arrivato nelle sale il 11 maggio del 1994 e quest’anno si festeggia quindi il 26esimo anniversario dalla sua uscita.
In realtà, “Il Corvo” entrò nella leggenda già prima di uscire al cinema, perché sul set perse la vita l’attore protagonista, Brandon Lee, figlio del grande Bruce Lee.
Nonostante i numerosi contrattempi produttivi dovuti alla morte di Lee, fu ben accolto dalla critica per l’unicità di stile visivo, premessa e profondità emotiva e per il suo omaggio all’attore defunto. Il film debuttò al vertice del botteghino e divenne un film di culto, dando origine a un franchise che include tre sequel e una serie televisiva.
Brandon Lee morì il 31 marzo 1993 a Wilmington (Carolina del Nord), quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese del film, ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve. Lee aveva completato quasi tutte le battute e lo staff decise di lasciare alla fine le scene dei flashback di Eric e Shelly, in modo che l’attore completasse il film senza il make up.
La tragedia fu causata da una dimenticanza dello staff, che non aveva controllato con la dovuta attenzione la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata in diverse riprese, ma all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. Il difetto non venne notato e l’arma venne poi ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. Per via della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu sufficientemente forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all’addome.
La scena fatale è quella in cui all’appena resuscitato Eric, tornato nella sua abitazione e turbato dai ricordi di quella tragedia, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. In quel momento l’arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy) il quale, non sapendo del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente. Dopo l’incidente, Brandon fu ricoverato d’urgenza al “New Hanover Regional Medical Center” di Wilmington, dove morì dopo una vana operazione di circa 12 ore.
Con la morte di Lee, concludere il film fu più difficile del previsto, non solo perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate ma anche perché alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Sofia Shinas (Shelly), che assistette a quello che era successo, si rifiutò di proseguire e tornò nella sua abitazione a Los Angeles. Anche Ernie Hudson (Albrecht) abbandonò per motivi familiari, a causa della morte di suo cognato. A due mesi dal decesso dell’attore, la troupe, anche per volere della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, decise di completare il film e i restanti attori continuarono a parteciparvi, compreso Michael Massee, che però cadrà in depressione, per un certo periodo, a causa della tragedia.
Dopo il grave incidente la produzione cinematografica statunitense stabilì che nelle sparatorie le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un’angolazione di 30°. Per alcune scene del film Brandon Lee venne rireato al computer e per l’epoca era un passo straordinario
Grazie all’aggiunta di tagli di altre scene e dei montaggi digitali, Il corvo poté essere finito, con l’aggiunta di un costo di 8 milioni di dollari, in totale 23 milioni di dollari vennero spesi per creare il film. Inoltre, in molte parti della pellicola, il ruolo di “Eric Draven” venne affidato a Chad Stahelski e Jeff Cadiente, stuntman e grandi amici dello sfortunato attore
La pellicola è stata completata grazie alle controfigure e un parziale riutilizzo del “girato” unito a tecniche di computer grafica. Le scene realizzate dopo l’incidente accaduto a Lee sono le seguenti:
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- Eric torna per la prima volta nel suo appartamento. Una sequenza in cui Brandon Lee avanza in un vicolo, durante la pioggia, è stata rielaborata per mostrarlo invece mentre entra dalla porta; sono state aggiunte gocce d’acqua provenienti dall’alto (imputabili ad una tubatura perforata) per giustificare il fatto che l’attore fosse bagnato. Tutta la restante scena in cui Eric viene disturbato dal ricordo del suo assassinio e dello stupro di Shelly (compresa la scena in cui Massee uccise Lee nella realtà) è stata interamente rifatta da uno dei suoi stuntman.
- La scena del trucco. L’attore è una controfigura e il volto di Brandon, visibile riflesso nello specchio rotto, è stato aggiunto in seguito, adeguatamente alterato.
- Le due parti quando Draven suona la chitarra sul tetto della sua abitazione.
- La scena dove il protagonista prepara la condanna a morte di T-Bird (David Patrick Kelly), riempiendo la sua auto di esplosivi. Draven, interpretato da una controfigura, non parla e non viene mostrato in volto e i brevi istanti in cui si nota il suo viso in primo piano fanno parte di una scena tagliata.
- Quando Sarah visita l’appartamento, il viso di Eric non viene mai inquadrato perché si tratta di una controfigura.
- Dopo aver ucciso Skank (Angel David), Eric scappa sui tetti per sfuggire dalla polizia e viene aiutato dal poliziotto Albrecht. Il tutto venne girato da uno stuntman.
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