Nel nuovo documentario di Apple TV+, “The Super Models”, dove compare insieme alle colleghe top model dei tempi d’oro Linda Evangelista, Christy Turlington e Cindy Crawford, Naomi Campbell racconta le difficoltà di essere una donna di colore nell’ambiente della moda:

“Ho iniziato a capire culturalmente che avrei dovuto lavorare davvero duramente per sentirmi accettata. Le droghe hanno provato a essere un palliativo per il dolore provato per la morte di Gianni Versace. E poi, appunto, la fama di essere una donna “difficile. Non è stato facile essere una donna nera schietta e molte volte sono stata penalizzata per questo”.

Naomi ha racconta quindi l’origine di questa diceria su di lei. Quando lasciò l’agenzia di modelle “Ford per Elite”, il fondatore John Casablancas la portò a un incontro d’affari con un grossissimo brand della cosmesi che era interessato a offrirle un contratto:

“Quando mi dissero quanto volevano pagarmi, rifiutai davanti a tutti. Era la cifra che mi danno a Tokyo in un giorno, perché avrei dovuto accettarla per un contratto di un anno? John si sentì molto imbarazzato e decise che ero una “difficile”. Poi disse che lo avrebbe raccontato alla stampa, e che mi avrebbe licenziato. Il segno di quella parola e delle sue dichiarazioni alla stampa hanno incasinato il mio lavoro per anni. Sentivo dire che ero pazza, che ero un incubo, che ero difficile. La verità è che dicevano che ero difficile solo perché avevo aperto la bocca, punto”.