Oggi è il compleanno di Scott Baio e per l’occasione abbiamo voluto leggere un’intervista presa dal libro La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days.

Ecco un estratto:

Henry Winkler ha raccontato di avere avuto sempre un ottimo feeling sul set con Ron Howard e ha rivelato di aver trovato lo stesso feeling con te quando sei entrato nel cast…

“Henry è stata la prima persona che mi ha accolto nella serie ed è diventato una persona importante nella mia vita. Andavo a cena a casa sua, lui mi aiutava, mi insegnava alcune cose, come comportarmi sia sul set che fuori. Abbiamo stretto una forte amicizia, lui e sua moglie erano gentili anche con i miei genitori. Gli piacevo ed ero fortunato che ciò ac-cadesse. Quando lavoravamo, poi, eravamo come amici che si divertivano e avevamo “timing’, sintonia. Io lo capivo al volo. Capivo che lui era il leader e che io mi dovevo muovere intorno alle cose che faceva lui. lo capivo lui e lui capiva me. Per questo abbiamo funzionato e abbiamo lavorato così bene insieme. Anche questa è una cosa difficile da descrivere: se avessi avuto lo stesso copione, ma con una persona diversa accanto sul set, sarebbe stato diverso. Non sarebbe stato tutto così fluido e divertente come fu con Henry.”

 

 

Tu avevi solo 14 anni, e diventasti molto rapidamente un idolo dei teenagers.

“Naturalmente fu molto strano, lì per lì non ti rendi conto e vieni tra-volto. Vai da qualche parte e ti accorgi che tante persone ti si avvicinano e pian piano inizia a formarsi una folla intorno a te. Vai a un appuntamento e ti ritrovi 15 persone intorno. Non riesci a capire bene cosa stia accadendo. Per fortuna ho avuto la mia famiglia vicino, che ha cercato di tenermi con i piedi per terra. Ma sei comunque condizionato, la tua testa diventa pesante. Ma, ripeto, era tutto molto eccitante. Anche se non capivo fino in fondo cosa stesse accadendo ero fortu-nato, privilegiato, benedetto. E mi godevo il fatto che stesse accadendo, era una sensazione pazzesca che ancora oggi non riesco a descrivere, una sensazione travolgente. Poi, dopo un paio d’anni, una volta che hai superato quel momento, la situazione si stabilizza un po…”