Continuano le interviste di Fanpage agli ex calciatori e concorrenti di Campioni, il sogno, il reality show che spopolò su Italia 1 a partire dal 2004. Dopo Francesco Gullo, Claudio Moschino, Sossio Aruta, il quotidiano ha intercettato Giorgio Alfieri, che ha ricordato così quel periodo:
“Conservo ricordi bellissimi di quel periodo. Sarà veramente difficile dimenticare quello che è successo. L’unica cosa è che poi le cose belle finiscono. Come quando ci si allontana da un’isola, no? Ogni volta che ti giri è sempre più lontana fino a che non sparisce. All’epoca c’erano altri modi per guadagnare e sinceramente giravano molti più soldi rispetto a quello che si paga adesso per un’ospitata. Prima c’erano solo giornali e tv per promuovere un marchio e i soldi erano tanti. Poi coi ‘ma’ io ci faccio poco. Mi sono goduto quello che è capitato in quel momento e poi ho preso la mia strada”.
Sul rapporto con gli ex compagni di squadra, Alfieri ammette di non essere rimasto in contatto con nessuno a parte Marco Pepe. Per Sossio Aruta solo parole al vetriolo:
“Aruta come calciatore ha avuto una carriera più brillante, tra virgolette. Per il resto, lui secondo me ha bisogno tipo di un insegnante di sostegno. Nella vita ha raccolto e raccoglierà quello che si merita. Non aggiungo altro. È un deficiente. S’è visto pure come s’è comportato a Temptation Island, è uno sfigato. Pensava di essere amico di Bettarini ma non ha capito che non se lo fila nessuno. Lascia il tempo che trova come persona. In nessun campo io posso sentirmi in competizione con lui. Non farei più ‘sto paragone. C’era un meme fighissimo che spiega la situazione: c’è una foto mia “Quando lo ordini online” e poi “Quando t’arriva a casa” e c’era la foto sua”.
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