Ospite di “Belve”, Emanuele Filiberto ha svelato il suo lato più intimo, affrontando anche gli argomenti più complessi, come le responsabilità della sua famiglia negli anni del Fascismo:
“Mio padre ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali. Lui è una persona che ha avuto per sua educazione un grandissimo rispetto della sua famiglia e del suo casato.Io avrei voluto che facesse quello che ho fatto io ben dopo: mi scuso per le leggi razziali. Però qualcosa che lui ha avuto più di me, che è il rispetto per la sua famiglia e la sua storia, non poteva fargli dire queste cose. Questo è stato sbagliato”.
Spazio anche al suo matrimonio con Clotilde Courau, che sembra sia resistito ai tradimenti:
“Io amo mia moglie. Viviamo in due posti separati. Purtroppo ci sono stati dei tradimenti: ci sono state delle spiegazioni, ci sono stati dei perdoni, non subito. Sì, nella nostra coppia il tradimento è contemplato. C’è un grandissimo amore e un grandissimo rispetto tra di noi, ed è andato oltre i tradimenti”.
Durante l’intervista c’è stato spazio anche per parlare della sua partecipazione a Sanremo nel 2010, con il brano Italia amore mio, cantato insieme a Pupo e Luca Canonici e arrivato secondo al Festival:
“È stata un’operazione marketing della Rai, è la Rai che aveva chiesto della mia partecipazione a Sanremo perché era un anno un po’ debole per loro, serviva quel piccolo casino in più”.
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