Fabio Fazio è stato intervistato da Oggi dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:
Il programma a cui vuole più bene?
«Domanda difficile. Quelli che il calcio è stata la svolta della mia carriera ed era un progetto dove c’era tanta invenzione, ogni settimana.Non riesco a quantificare quanto mi sono divertito a fare Anima mia, un format che poi ha ispirato tante trasmissioni sulla nostalgia degli anni Settanta. Il primo Sanremo è stato pazzesco, non posso dimenticarlo. E poi ho nel cuore programmi speciali: Viva il 25 aprile!, per i 70 anni dalla Liberazione sulla piazza del Quirinale con Mattarella; la serata per i 25 anni dalla morte di Falcone-Borsellino, il programma con Saviano, un’emozione incredibile. È stato come attraversare la storia dal punto di vista dei protagonisti. E l’anno scorso la serata con Liliana Segre per la Giornata della memoria, una specie di orazione civile. Poteva essere un disastro per gli ascolti, ha fatto 4 milioni. Sono esperienze che mi hanno formato come uomo».
Lei è già sulla Treccani. Nel libro della storia della tv che cosa scriviamo?
«Autore, conduttore tv. Si è divertito tanto». Lei deve dire grazie alla Rai o la Rai deve dirlo a lei? «Io devo dire un grazie immenso ma la Rai è fatta di persone. Devo molto a chi ha avuto la pazienza di costruirmi, di lasciarmi sbagliare, e al pubblico che mi ha dimostrato stima. A me la Rai non deve nulla, ho fatto il mio lavoro».
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