Natasha Hovey, l’amata protagonista di Acqua e sapone di Carlo Verdone, si è ritirata dalle scene da tanti anni, ma è tornata a far parlare di sé dopo un recente ‘appello’ che Carlo le ha lanciato sul web. Intervistata dal Corriere della Sera, Natasha Hovey, che quando girò il film aveva appena 15 anni (16 compiuti sul set), ha ricordato quel periodo al fianco di Verdone
«Io mai avrei pensato di poter lavorare nel cinema. Avevo difficoltà a comunicare, ero piuttosto riservata. Mia madre, di origine olandese, arrivata a Roma perché attratta dal clima e dal carattere degli italiani, per avere un ricordo dei miei 13 anni mi portò un giorno a fare qualche scatto in bianco e nero da un fotografo, che le consigliò di proporre il mio volto alla pubblicità. Così feci qualche spot, ma rimanendo muta: da una réclame per un prodotto contro la forfora mi scartarono perché dovevo dire una frase, ma non riuscii a proferire una parola! Mamma per sbloccarmi mi iscrisse a una scuola di recitazione, e piano piano mi sciolsi.
Quando feci il primo provino per Carlo Verdone ero già capace di recitare qualche battuta. Alla prima selezione gli diedi una mia foto in cui comparivo truccatissima per una rivista di abiti da sposa e fu in quel momento che scattò in lui la molla: incarnavo la perfetta donna-bambina. Mi disse poi di aver scritto la sceneggiatura tenendo davanti a sé quell’immagine. Quando mi presentai al secondo casting mi prese. Aveva già visto centinaia di ragazze anche nel nord Italia. In comune io e lui avevamo anche la scuola: il Nazareno, a Roma».
Sulla famosa scena del bacio, racconta:
«Del set mi ricordo soprattutto le grandi risate. Si scherzava sempre. E in quell’occasione c’erano attorno a noi decine di tecnici e operatori. Mia mamma sempre presente. Oggi non so se sarebbe possibile girare un film di quel genere. Ma non c’era malizia, in Acqua e Sapone. Solo tanta tenerezza».
Commenti recenti