Finisce con un’assoluzione in primo grado, il processo contro Fabrizio Cherubini, ex compagno di Alessia Fabiani, accusato dalla donna stessa di lesioni e maltrattamenti. La showgirl, ora indagata per falsa testimonianza, si sfoga in un’intervista concessa al “Corriere della Sera”:
“Dovevo presentarmi in aula con i punti di sutura, per essere presa sul serio? Quando ho saputo che il mio ex non è stato condannato, per me è stata una doccia gelata, non me lo aspettavo, è andato tutto al contrario. C’erano le foto, i certificati, i referti, la prognosi di 20 giorni, non è bastato. Non si vedevano i lividi nel filmato? E certo, c’era un evento, mi hanno truccata. Mi sento beffata, sono disperata, io ho detto solo la verità”.
La Fabiani si dice comunque pronta a fare appello:
“Se necessario andrò fino in Cassazione. Penso che contro di me ci sia stato un pregiudizio perché sono una donna di spettacolo. Per una soubrette la compassione non vale? L’imputato era lui, ora sono diventata io”.
A un certo punto però lei aveva ritirato la denuncia:
“Ero una donna maltrattata, perché ho avuto paura, perché non volevo distruggere la famiglia. Perché io di Fabrizio sono stata molto innamorata, è stata una storia bellissima, almeno all’inizio, prima che lui diventasse aggressivo. E sono nati Kim e Keira, i miei gemelli, che oggi hanno 11 anni, la cosa più preziosa per me. Ho sacrificato tutto per loro, anche il lavoro”.
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