Intervistato da “FqMagazine”, Carlo Verdone, che nella nuova stagione di “Vita da Carlo” vestirà i panni del direttore artistico e conduttore con Ema Stokholma del Festival di Sanremo, racconta che non accetterebbe mai la conduzione della Kermesse:
“Lo dico subito. Non è per me. Amadeus, Paolo Bonolis, Fabio Fazio, Carlo Conti e altri conoscono bene la macchina televisiva. Io non ne sarei in grado. È un territorio a me sconosciuto. Mi sono tolto lo sfizio sul set ed è stato divertente. Le canzoni? Ho sentito poca autorevolezza, troppa leggerezza, qualche ‘furbacchioneria’ mirata al grande pubblico. Non ho ascoltato una canzone bella con un po’ di coraggio dentro. C’era più un ‘buttiamola li che questo piace al pubblico’”.
Verdone, poi, racconta di San Giovanni che proprio l’anno scorso fu con lui nella serie e che ha preferito fermarsi proprio dopo Sanremo:
“Dopo aver letto le dichiarazioni mi sono sentito di scrivergli un lungo messaggio molto affettuoso e molto paterno, dandogli dei consigli. Gli ho scritto: ‘stai attraversando questo tuo momento, non ti devi abbattere oltremisura ma soltanto stare fermo. Un modo per non perdere la battaglia c’è? Sì, non partecipare alle battaglia. Non ascoltare troppi consigli, come quando uno va a sentire mille medici. Quando ritroverai la forza e le energie ripartirai. Quando ho avuto il grande successo a ‘Non stop’ proprio perché ho sentito che la mia vita stava cambiando ho pensato che non avrei più avuto una vita personale. Quello che stavo vivendo era, in qualche modo, una violenza. Ho avuto per un anno attacchi panico penso e ne sono uscito fuori da solo”.
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