Piero Pelù è stato intervistato dal Corriere della Sera in vista dell’uscita del suo nuovo disco  «Deserti» (7 giugno) e della ripartenza dei concerti il 29 giugno.

Nel post con cui ha annunciato il ritorno ha confessato di aver «combattuto la depressione»…

«Alle preoccupazioni per la salute, si sono sommati i pensieri legati alla fine dei Litfiba. Ho cercato un aiuto professionale, cui mi rivolgo ancora, e sono riuscito ad aprire delle belle porte. In “Maledetto cuore”, ad esempio, canto “ho bisogno di te”: lo diciamo raramente, ma abbiamo bisogno degli altri per non perderci in quei buchi neri con cui sto facendo i conti».

Con Ghigo Renzulli è finita male? Cosa ha pensato dopo l’ultimo show dei Litfiba, peccato o per fortuna?

«Il mio essere Litfiba nel profondo, me lo sono pure tatuato sulla pancia a fine tour, ha sperato che gli ego si calmassero e che, nonostante gli annunci, non sarebbe stato l’ultimo tour. E invece… Non si cambia la testa della gente. E dire che siamo persone mature, non una boyband. C’è chi vuole rimanere ancorato al passato, vedi anche il momento storico che stiamo vivendo oggi, e chi invece cerca di mantenere viva la parola libertà che nel caso di un artista significa sperimentare».

fonte CORRIERE