Giuliana De Sio si sta preparando al debutto il 29 ottobre al Teatro Parenti di Milano con lo spettacolo: «Cose che so essere vere». Per l’occasione, è stata intervistata dal Corriere della Sera. Ecco qualche stralcio dell’intervista, nella quale ha parlato a cuore aperto della sua vita e carriera
Si sente abbandonata dal cinema e dalla tv?
«Sì, assolutamente. Ho ricevuto una sfilza di premi per le mie interpretazioni e poi, da dieci anni, più niente, nessuna chiamata. È una cosa stranissima, come se non sapessero più cosa farmi fare. Mi resta una lacrima dentro per il cinema che mi ha un po’ abbandonata. Eppure una bella serie, un bel film, con registi bravi, li farei volentieri. Aspetto un illuminato che mi chiami».
Mai pensato di diventare lei la brava regista?
«Monicelli mi diceva sempre che lo sarei diventata, ma io non farei mai questo attesto di stima verso me stessa».
Nel 2012 ha rischiato di morire per un’embolia polmonare.
«Ho sentito la morte che mi attraversava. L’ho proprio toccata con mano ed è stato un evento potentissimo».
Chi aveva al suo fianco in quei giorni?
«I dottori. Non è vero, c’è stato anche un inaspettato pellegrinaggio di persone, alcune che non vedevo da tempo. Mi ha toccata».
Come ha vissuto la fama di essere una donna tanto dura?
«Si è detto per anni che avessi un carattere impossibile e non ho mai capito il perché. So che a 19 anni andavo già da uno psicanalista non avevo paura dirlo pubblicamente: all’epoca non si faceva. Lì, forse, sono stata bollata come una persona nevrotica, furi dal sistema… chi lo sa».
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