Intervistata da ‘Leggo’, a Sorrento, in occasione del conferimento del Premio Penisola Sorrentina alla carriera da parte del direttore artistico Mario Esposito, Ornella Muti racconta i suoi esordi avvenuti a soli 14 anni:
“Riflettendoci ora, penso che l’infanzia non andrebbe mai ‘rubata’. E in tal senso posso dire che la mia infanzia mi è stata rubata. Un conto è giocare, un conto è lavorare. Adesso, specie negli Usa ma anche da noi, ci sono più protezioni, ci sono orari e pause precise; ma quando ero piccola io, no. Lavoravo anche 15 o 16 ore al giorno e senza mangiare. Ero un ragazzina… sì, forse è stato davvero troppo presto! Poi, certo: il successo è bello, è inebriante, specie nel rapporto con il pubblico”
L’attrice, che compirà a breve 70 anni, scherza sul modo in cui festeggerà:
“Scappando… Quel giorno non voglio nessuna celebrazione, non mi piacciono questi inutili festeggiamenti. Vorrò solo ringraziare Dio per essere viva e in salute e con una famiglia che si vuole bene e che va d’accordo. Ma vorrei anche psicologicamente evitare di sentire questo peso. Del resto, le date sono una nostra invenzione, tutto è relativo. Si è quel che ci si sente di essere e si sta come ci si sente di stare”.
Per quanto riguarda le sue origini diverse, risponde:
“Le comprendo tutte. Da un lato mi sento di essere una donna del sud, solare; ma dall’altro conservo anche una parte più malinconica, più ombrosa, che potremmo definire del nord. In me, convivono tutte e due le nature, ma preferisco decisamente quella meridionale, più luminosa e accogliente”
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