Mauro Repetto è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:

Il ricordo più amaro?

«Quando tra me e Max sono cambiate le frequenze. Tra noi non si è rotto niente, la nostra amicizia rimane ancora forte, ma a un certo punto è arrivata questa chitarra con una nota distorta. La spiegazione che mi sono dato è che il duo, la coppia, è il vettore che va più veloce da un punto A a un punto B, però consuma tanto carburante così velocemente che senza accorgetene rimani in panne. Rimani per strada, scendi dalla macchina e a quel punto ognuno prende una direzione diversa. È successo qualcosa di «davidlynchano», alla Mulholland Drive, come se due radio improvvisamente si sintonizzassero su frequenze diverse: non captavamo più le stesse note».

Lei è quello che ha preso un’altra direzione, ha lasciato tutto per andare in America.

«Sì, ma tutti e due parlavamo di american dream, anzi lui per primo era stato a New York e mi aveva raccontato la scena rap newyorkese. Per me era quindi normale andare a vedere quella giostra, cercare quella chimera che mi richiamava così forte. Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni, l’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua. Mi proponevo come sceneggiatore ma non sapevo quasi parlare l’inglese».

Ora vive a Parigi.

«E sono passato all’italian dream, ho voglia di conquistare i teatri italiani. Questa volta però parto avvantaggiato perché padroneggio la lingua».

fonte CORRIERE