Intervistata da “Il Corriere della Sera”, Margot Sikabonyi, l’attrice che interpretava Maria in Un medico in famiglia, racconta il rapporto con il successo di quella serie tv che non sempre è stato idilliaco:

“Quando è esploso il successo avevo 15 anni: arrivavano offerte dal cinema, il salumiere sotto ca- sa non mi faceva pagare più la merendina. Ma io non trovavo gioia in niente. Appena ho avuto 18 anni, sono scappata, cercando qualcosa, non sapevo cosa. Sono andata a Parigi, poi a studiare Biologia Marina, lontanissimo, dall’altra parte del mondo. Le Hawaii, isole madri, fonti costanti di lava che esce dalla terra, hanno iniziato a parlarmi e l’essenza fortissima della natura ha cominciato a curarmi”.

Margot Sikabonyi ha con Maria rapporti sereni:

“Con lei sono passata da ‘sono fighissima’ a ‘voglio scappare’, poi, l’ho usata per capire chi fossi. Adesso, da madre divorziata, dopo l’inferno in cui sono passata, la adoro. Quando una ragazza mi dice ‘ho studiato medicina ispirata da Maria’, mi emoziono. Oggi, provo solo gratitudine”.

E poi la difficoltà di vivere il successo:

“Il successo della serie non era stato facile da vivere: non mi sentivo all’altezza, avevo la sindrome dell’impostore. E non sempre volevo stare su quel set… Mio padre è morto mentre ero lì, avevo 15 anni, non vedevo gli amici perché non andavo a scuola e gli insegnanti venivano in camerino. Ad alcuni compagni ero diventata antipatica e altri, all’improvviso, volevano starmi intorno, ma in loro non sentivo verità. L’adolescenza già è terribile perché ti chiedi chi sei, io, in più, avevo il papà morto e un personaggio che dominava tutto”.