Questa sera torna la Corrida su Nove condotta da Amadeus. lO storico programma della tv italiana, il papà di tutti i talent show, che fu ideato negli anni Cinquanta dal fuoriclasse Corrado e da suo fratello Riccardo Mantoni. A condurlo dagli studi di Milano Amadees, accompagnato da un’orchestra di 30 elementi capitanati dal Maestro Leonardo De Amicis.
In ognuna delle 8 puntate dello show (prodotto Banijay Italia e Corima) alcuni concorrenti, i cosiddetti “dilettanti allo sbaraglio”, presenteranno le loro stravaganti esibizioni. Due le parole d’ordine: divertimento e autoironia. Già, perché le persone che di settimana in settimana saliranno sul palco saranno rigorosamente non famose e pronte a mettersi in gioco davanti a degli spettatori poco clementi… E difatti grande importanza all’interno de “La Corrida” lo avrà appunto il pubblico in studio che tra applausi, campanacci, fischietti e pentole dimostrerà se ha gradito o meno le varie esibizioni non appena il semaforo diventerà verde. Il vincitore porterà a casa la vittoria morale del “più acclamato”.
Ecco cosa ha raccontato a Sorrisi e Tv:
Sappiamo che in ogni personaggio ci sarà un personaggio famoso che ripescherà un concorrente “sconfitto” e lo farà andare in finale, all’ottava puntata. Ci saranno altre grandi differenze rispetto allo show nel
“formato” storico?
«No, il riferimento è quello. Oltre tutto ci sono anche Marina Donato, la moglie di Corrado, che continua a seguire il programma, e la regia di Stefano Vicario, che ha diretto le edizioni televisive condotte da Corrado. Insomma, è “La Corrida di Corrado presentata da Amadeus” , con la direzione d’orchestra di Leonardo De Amicis. Lui riprenderà il ruolo storicamente interpretato dal maestro Roberto Pregadio, che non si limitava a dirigere l’orchestra. Corrado e Pregadio, due mostri sacri a cui noi non ci possiamo paragonare: dobbiamo limitarci a rendere loro omaggio rispettando il format originale. E poi “La Corrida” ha un ingrediente che la rende sempre nuova: i “dilettanti allo sbaraglio”. Sono loro che cambiano, e dunque fanno cambiare lo spettacolo».
fonte SORRISI
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