Lory Del Santo sarebbe potuta diventare la first lady americana accanto a Donald Trump. E’ la showgirl a raccontarlo in una lunga intervista a Fanpage, durante la quale ha raccontato i dettagli del suo incontro con il tycoon negli States. Accadde più o meno sul finire degli anni ’90, del tutto casualmente.
«Lui aveva chiuso la relazione con la seconda moglie, Marla Maples, quella che aveva lanciato il diamante che le aveva regalato e dalla quale ha avuto una figlia (Tiffany, nata nel 1993, ndr). Quindi siamo tra il 1997 e il 1999. Tanto tempo fa. Già allora era un abile comunicatore. Un ammaliatore, oltre che un grande conquistatore di donne. Aveva charme, personalità e sapeva il fatto suo».
Del Santo racconta i dettagli che la portarono ad incontrarlo.
»Restai paralizzata perché tutto mi aspettavo fuorché di trovarlo in ascensore. Lui era già molto famoso, era considerato un uomo ricchissimo e mi era capitato pochissime altre volte di incontrare miliardari di quel calibro. Quello di andare in America e incontrare il milionario di turno era un sogno per tantissime ragazze giovani.
Ero entrata dall’ingresso laterale privato della Trump Tower perché dovevo raggiungere l’appartamento di un amico che viveva al 33esimo piano. All’epoca, non so se c’è ancora, nei pressi dell’ascensore privato c’era un funzionario in divisa che schiacciava il pulsante del piano al posto tuo. Entrai ma il funzionario non c’era per cui nessuno premette il pulsante del mio piano. Dopo qualche istante di smarrimento, mi trovai davanti Trump che entrò in ascensore e pigiò il pulsante dell’ultimo piano. In quel momento, persi il senso del tempo. Lo guardavo e pensavo “Sono davvero di fronte a Donald Trump?”. Nel frattempo, mentre ero ancora senza parole, l’ascensore cominciò a salire. In un secondo arrivammo al suo piano».
«L’ascensore dava nel suo salotto – continua Del Santo – Aperte le porte, eri già dentro. Quindi lui si gira e mi fa: “Are you following me? (Mi stai seguendo?, ndr)”. A quel punto esco dalla trance in cui ero precipitata e mi scuso. Lui, però, fu carinissimo: mi invitò immediatamente ad avanzare perché potessi vedere casa sua. Ricordo che era pieno di marmo ovunque, con modanature color oro ed enormi finestre. L’arredamento era molto ricco e in stile francese, molto pomposo. Le vetrate davano su Central Park ma eravamo talmente in alto che sembrava tutto minuscolo. Era tutto bellissimo.
Nonostante il rischio di trovarsi in casa un’estranea, Trump fu molto gentile, racconta:
«Lui non sembrava farsene un problema. Forse io mi sono sempre sottovalutata, non ho mai pensato di essere così bella, ma gli altri mi vedevano diversa da come mi percepivo. Avrà visto entrare questa ragazza in casa e non si sarà preoccupato che potessi essere pericolosa. Ricordo che con lui era facile chiacchierare. E poi io sono molto simpatica, sono un pozzo di stupidaggini mischiate a conoscenza reale delle cose, due aspetti che so mischiare bene. La conversazione è decollata immediatamente e, quando mi sono accorta di dovere andare via, gli ho lasciato il mio numero».
Del Santo rimase lì per 15 minuti circa: «Sono andata via perché non volevo approfittare. Nella vita ho sempre odiato dare l’idea di sembrare una donna facile. Non importa chi sei, per conquistarmi devi fare uno sforzo. Non mi sono mai concessa solo perché davanti a me c’era un uomo ricco e famoso. Non volevo essere una delle tante. Credo di avere mancato tanti uomini ricchissimi proprio perché rimanevo immobile. Ho incontrato tanti uomini potenti, ricchi e famosi che pensavano sarei stata io a fare il primo passo. Ma non l’ho mai fatto, indipendentemente da chi mi trovassi di fronte.
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