Valeria Golino è stata ospite di Belve. A Francesca Fagnani ha raccontato aneddoti sulla sua carriera come attrice negli States che ne hanno fatto “la più hollywoodiana delle nostre attrici” .
“Se mi sento una diva? “Mi piacerebbe dirti di sì. Capriccetti? Certamente ne avrò fatti. Tutti i giorni ne faccio senza accorgermene. Essere una diva vuol dire essere distanti e non farsi trovare, non far sapere a nessuno che cosa fai e dove sei. In questo senso, sono quella diva lì. Cerco di essere, appunto, non presente in continuazione”.
Nel 1983 lavorò con Lina Wertmüller nel film Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada. La regista gliene diceva di tutti i colori:
Era una regista molto tosta. All’epoca si potevano dire e fare cose che oggi non sarebbero possibili. La censura sui modi creativi nel nostro lavoro non sono sempre un bene, ma si possono fare e dire delle cose nel perimetro di cose che non faresti nel mondo normale. Mi chiamava cagna, ma io ero cagna. Non sapevo recitare.Ero solo bellina, non sapevo cosa stavo facendo.
Golino ha ricordato poi la sua esperienza nel film Rain Man del 1988 al fianco di Tom Cruise e Dustin Hoffman. All’epoca aveva solo 23 anni. “Da giovane, prendevo per scontato che le cose fossero facili. Ero un po’ cialtrona, mi dimenticavo spesso le battute. Poi ho imparato la disciplina e che non bisognava farsi le canne sul set. Da allora non l’ho più mai fatto…sul set”.
E racconta del suo rapporto con Tom Cruise:
“Tempo fa tramite una nostra amica in comune mi ha scritto che vuole rivedermi. È super gentile, affettuoso, non siamo rimasti amici ma in rapporti amichevoli sì”.
Poi un commento sul suo doppiaggio in italiano
“In Rain Man mi sono doppiata, ma non sono piaciuta a nessuno. Tutti dicevano “ma che brutta voce!, ma come recita male”. Solo in Italia, in inglese recitavo meglio”.
Poi l’aneddoto sul provino di Pretty Woman, dove perse al ‘ballottaggio’ finale con Julia Roberts.
“Eravamo rimaste in due e il giorno dell’ultimo provino eravamo tutte e due nello stesso posto, tutte e due vestite uguali. Un incubo. Ma quando l’ho vista arrivare, aveva una vitalità tutta americana. Io ero più malinconica. In quel momento, ho capito che avrebbero preso lei. Non ho mai pensato che avrei potuto farlo io. Ha vinto la migliore per quel ruolo”. Io avrei potuto fare altrettante cose.
Nel 1991 recita in Hot Shots con Charlie Sheen, con il quale è protagonista di una celebre scena, quella in cui prende al volo un oliva in bocca ‘lanciata’ dall’ombelico.
“Fu un miracolo! Mi riuscì al primo ciak, buona la prima. Si vede nei miei occhi lo stupore.”
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