…continuavano a chiamarlo Trinità è un film italiano del genere spaghetti-western del 1971 diretto dal regista E.B. Clucher, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill. È il seguito del film Lo chiamavano Trinità…, interpretato dagli stessi protagonisti. In Italia il film è stato il campione d’incassi assoluto nella stagione 1971-72 con £ 6.087.656.000. Nella scena della partita a poker, nella quale Terence Hill mischia le carte compiendo incredibili virtuosismi, le mani erano in realtà quelle del noto prestigiatore Tony Binarelli, che ha “prestato” le mani anche agli altri giocatori. In un’intervista Binarelli ha rivelato che per far apparire le mani di Trinità e di Wild Cat Hendriks diverse, hanno persino truccato le sue dita.

TRAMA

Bambino, dopo aver rubato i cavalli ad un gruppo di fuorilegge incontrati per caso, si ferma in Texas, dove la madre e il patrigno, che vi si sono da poco trasferiti da New Orleans, lo accolgono. Per fare una sosta lungo la strada, però, arriva anche il fratello minore Trinità. Trinità e Bambino promettono al patrigno, che si finge in punto di morte con la complicità di Trinità e della moglie, che intraprenderanno una carriera di fuorilegge insieme, da buoni fratelli. Giungono così nella cittadina di Tascosa, dove Parker, un signorotto locale, smercia armi ai ribelli messicani approfittando di una comunità di frati nella vicina città di San José, utilizzando il loro convento come deposito delle armi da trafficare. Qui i due vengono scambiati per agenti federali da parte degli uomini di Parker. 

LA SLITTA

Gli esterni del film furono girati presso Campo Imperatore (alle soglie del Gran Sasso) e in altre zone dell’Abruzzo. Qualche settimana fa in occasione dei 50 anni del film, Terence Hill, ha ricordato alcuni aneddoti della pellicola sulla sua realizzazione, tra cui come realizzò l’idea della famosa slitta. Trinità, da una parte incarnava il pistolero veloce, dall’altro ridicolizzava questa figura mostrandosi come un giovane pigro e svogliato tanto da farsi trascinare tutto il tempo su una slitta trainata dal suo cavallo.

“Io ero appassionato del cinema di Stanlio e Ollio e loro in una pellicola girarono scena in cui Stanlio si stende proprio in una del genere, e per questo la consigliai al regista”.

Una battuta anche sul cavallo:

“Il cavallo della slitta era talmente ben addestrato che stava sempre calmo che bastava che facessi il classico verso del film che lui partiva subito”