Valeria Bruni Tedeschi è una delle attrici più conosciute del cinema italiano: anche, regista e sceneggiatrice è sorella maggiore di Carla Bruni, ex Première dame di Francia. Tra le due sorelle non è sempre scorso buon sangue, come racconta Valeria in una nuova intervista a La Stampa in occasione della sua ospitata ai Rendez-vous di Unifrance, uno degli eventi più importanti del cinema francese. Tra gli argomenti toccati, anche il rapporto con la sorella Carla Bruni Sarkozy, con la quale si passa 3 anni di età:
«Non vuole assolutamente che io la diriga, gliel’ho chiesto varie volte ma niente, non vuole. Ha lavorato con Woody Allen, ed era bellissima, ma con me mai. Forse perché durante l’infanzia le ho sempre dato ordini, sono stata talmente severa e cattiva che non ha più voluto mettersi in situazioni simili».
«Fino a 12 anni l’ho praticamente torturata – continua – se mi chiedeva di stare con me e i miei amici le dicevo di sì, a patto che restasse almeno a venti metri di distanza da noi, e per tutto il giorno continuavo a ripeterglielo. Da allora Carla ha deciso di non ricevere mai più un ordine che venisse da me. Per me è stata un po’ una figlia».
«Per due o tre anni, le notti di Natale, in cui restavamo sveglie in attesa dei regali, le facevo lezioni di sesso, e ogni anno mi spingevo un po’ più oltre. Le spiegavo come nascono i bambini, come si dava un bacio, tutto questo mentre aspettavamo Babbo Natale. Il suo matrimonio con Sarkozy? È una lunga storia, ci vorrebbe tempo. Posso dire che nei confronti di Sarkozy provo un grande affetto e penso che loro due si amino molto».
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