Con un lunghissimo percorso di festival – da Toronto a New York, da San Sebastian a Londra, fino a Torino dove è stato il film di chiusura – Un Sogno Chiamato Florida ha ottenuto numerosi riconoscimenti e nomination, tra cui anche un posto nella classifica dei Migliori Film del 2017 per la stampa americana (Sight and Sounds, Los Angeles Times, New York Times, Indiewire, Hollywood Reporter ecc.). 

Inoltre ha impressionato la performance della piccola Brooklynn Prince, la quale, a soli 7 anni, è considerata una delle attrici rivelazione dell’anno. 

Il film è ambientato in Florida, precisamente ad Orlando, la capitale mondiale delle vacanze, un paradiso ricco di sole al quale accorrono ogni anno milioni di turisti per godersi i numerosi parchi tematici, spettacoli e resort. A pochi passi di distanza da questo regno magico, però, c’è un mondo completamente diverso in cui vivono i personaggi descritti da Baker senza pietismi e con una gran dose di allegria. Zone limitrofe caratterizzate da mediocri motel che non ospitano turisti, ma povere famiglie in difficoltà.

 

Il film racconta la storia di una vivace bambina e del suo gruppo di amici le cui vacanze estive si riempiono della sorpresa, dello spirito di possibilità e del senso di avventura tipici dell’infanzia mentre gli adulti intorno a loro attraversano tempi difficili. Hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un’avventura. Moonee è una piccola canaglia, la sua giovane mamma Halley (Bria Vinaite) si muove lungo il confine tra legalità e crimine e l’unico che cerca di tenere insieme le cose è Bobby (Willem Dafoe) il duro ma onesto manager del Magic Castel Hotel dove vivono Moonee e Halley insieme ad altre famiglie.

La pellicola non è altro che un autentico racconto di quotidianità, con l’intento di descrivere una realtà molto particolare che ti rimane impressa con efficacia. Fotografia zuccherina, con un’ondata appositamente eccessiva di rosa e celeste che diventa caratteristica dell’intero film.

Attori veramente bravi, nonostante la giovanissima età dei bambini. Willem Dafoe aggiunge un po’ di stabilità alla storia, come se fosse il padre di tutto il motel. Abbastanza sorprendenti, a mio modesto parere, le tante nomination per questa sua parte (Miglior Attore non Protagonista agli Oscar, Golden Globe, BAFTA e Screen Actors Guild Awards), non perché non se le meriti, ma perché per minutaggio e influenza del personaggio non credo ci fosse materiale per le candidature. 

 

Il film piacerà a chi ama le storie da ‘outsiders’, di famiglie in difficoltà, ma colorate dalla vivacità e freschezza dei bambini, dai quali non finiamo mai d’imparare. 

Un Sogno Chiamato Florida è nelle sale italiane a partire dal 22 marzo.