Il 20 settembre 1990 usciva in Italia Quei bravi ragazzi, il film di Martin Scorsese con Ray Liotta, Robert De Niro e Joe Pesci che è considerato ormai il film di gangster per antonomasia. Basato su una storia vera, il film segue infatti ascesa e declino di Henry Hill, un criminale statunitense che poi è diventato un pentito chiave in un maxi processo che ha portato all’arresto di un’intera famiglia mafiosa negli anni ’80. Ecco 10 curiosità sul film.

Tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill, il film è stato scritto a quattro mani dallo stesso Pileggi e da Scorsese. Il titolo fu modificato poiché l’originale, Wiseguy, avrebbe potuto confondersi con una serie TV omonima.

 

Candidato a 6 Oscar nel 1991, si aggiudicò l’Oscar al miglior attore non protagonista, andato a Joe Pesci, alla seconda collaborazione con Scorsese dopo Toro scatenato (1980) e prima di Casinò (1995), per l’interpretazione del mafioso Tommy DeVito.

Considerato tra i migliori film del regista italoamericano, è stato a più riprese definito come uno dei migliori film della storia del cinema. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al novantaquattresimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaduesimo posto.

 

Nel finale del film si sente la canzone My Way nella versione di Sid Vicious.Ben 27 attori che hanno lavorato nel film si sono poi rincontrati nella famosa serie televisiva I Soprano, tra questi ci sono Lorraine Bracco, Frank Vincent, Michael Imperioli, Tony Sirico, Tony Darrow, Tony Lip e Vincent Pastore. Alcuni di questi 27 attori fecero delle comparse, ad esempio Joseph R. Gannascoli apparve soltanto di sfuggita in una scena del film.

Liotta ha raccontato di aver ricevuto uno strano regalo da De Niro durante la lavorazione: la testa (finta) di un cavallo. Sì, proprio come ne Il Padrino di Coppola.

 

Marlon Brando in persona cercò di persuadere Martin Scorsese di non dirigere la pellicola. Che l’attore leggendario avesse paura che il cineasta riuscisse a realizzare qualcosa di più memorabile de Il Padrino?

Prima che il film uscisse nelle sale, nessuno sapeva che sarebbe diventato una pietra miliare del cinema, nemmeno i produttori. Anzi, durante le proiezioni in anteprima (i famosi screening test americani), il pubblico fu letteralmente disgustato. Molti, addirittura, abbandonarono le sale prima della fine.

 

La prima scena girata per il film, ovvero la pubblicità della parrucca che vediamo all’inizio, non fu opera di Martin Scorsese, bensì dello specialista Stephen R. Pacca.