SINOSSI

Fingendosi un estremista razzista, contatta il gruppo e presto penetra all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega Flip Zimmerman (Adam Driver) partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.

RECENSIONE

Prodotto dalla stessa squadra del film vincitore dell’Oscar “Scappa – Get Out”, “BlacKkKlansman” offre un’analisi realistica del problema razziale nell’America degli anni 70 che è altrettanto rilevante nel tumultuoso mondo contemporaneo. Vincitore del Grand Prix a Cannes, “BlacKkKlansman” segna il ritorno dietro la macchina da presa di Spike Lee. Il film è un monito contro il ritorno della deriva razzista odierna e con un tono divertente racconta la storia vera di un detective afroamericano sotto copertura che nel 1979 riuscì, con l’aiuto del suo partner ebreo come controfigura, a infiltrarsi in una cellula del Ku Klux Klan.

Il film è veramente un ottimo prodotto. Già dal trailer si capiva che poteva fare strada. I due attori saranno il futuro di Hollywood. ll primo essendo il figlio di Denzel Washington poteva partire con gli sfavori del pronostico in quanto raccomandato ma non è così, personalmente lo seguo dai tempo di Ballers in cui recita insieme a The Rock ed è un campione e farà molta strada. La sua comicità, alternata alla drammaticità della storia, rende il suo personaggio perfetto. Adam Driver è un fenomeno assoluto. Il film mischia le componenti comiche con quelle tragiche ed il risultato che ne viene fuori è una descrizione accurata del razzismo che ancora vive negli Usa e forse nel mondo ed il regista è molto bravo a rappresentare sia il passato che il futuro. La prima parte fa morire dalle risate ma verso la fine il profondo problema viene fuori e qui il grande Spike Lee riesce a trasmettere allo spettatore il disagio che si vive in un paese minato da componenti razziste. 

Da vedere assolutamente