Abbiamo avuto modo di visitare un nuovo club nel centro di Roma adatto alle generazioni 80-90. Lo Sheket.
Uno Slow Club esclusivo e poliedrico, punto d’incontro per gli amanti della cucina, dei cocktail e della musica.
Sheket, in ebraico שקט, Silenzio, sorge a Roma nel celebre Palazzo Caetani di Via delle Botteghe Oscure 33.
Nato dalla partnership tra Izhak Nemni, proprietario di Baccano e La Zanzara, e Riccardo Sargeni e Gianluca Sette (già partner di locali quali Cohouse Pigneto, Terrazza di San Pancrazio e Vodoo Bar) che qui si occupano della direzione artistica e pr, Sheket si inserisce come un unicum nella scena notturna capitolina, un luogo in grado di offrire al cliente un’esperienza totale, dall’aperitivo fino al dopocena. Elegante e raffinato, Sheket vanta una cucina dal respiro internazionale, un’ampia selezione di cocktail e distillati provenienti da tutto il mondo, con i live set e le performance degli artisti più rinomati della scena disco del momento.
IL CONCEPT – Con un concept molto attento ai trend internazionali, Sheket è in grado di catapultarci in un attimo nelle atmosfere più cool di un club parigino o di un cocktail bar di Soho, circondati dalla vivacità di una clientela proveniente da ogni parte del mondo. Un interior design ricercato, con pareti policrome che sembrano ricamate, luci e colori studiati per regalare un’atmosfera cromatica tendente al rosa, con l’utilizzo del color ruggine, caldo e emozionale, per i colori delle pareti e del velluto dei divani. Il designer Alfredo Cianchetta, ispirandosi all’immaginario di Wes Anderson e rispettando l’architettura del luogo, ha saputo dar vita ad un ambiente accogliente e familiare, ma allo stesso tempo trendy e contemporaneo. Gli arredi sono pezzi unici creati ad hoc, come il bancone piccolo in ceramica smaltata, le lampade in japan style, ma sono stati anche rivalorizzati degli elementi già esistenti, come il grande lampadario della sala centrale, che spicca sulle pareti nere. Il tutto con l’idea di creare un ambiente che resti e non invecchi mai.
LA CUCINA – La cucina multietnica e ricercata è affidata alla maturata esperienza dell’executive Chef Marco Milani, già Chef de La Zanzara e di Baccano, rinomato per la sua conoscenza delle culture culinarie più disparate, per la raffinata cura del dettaglio che si fa piacere per gli occhi oltre che gusto per il palato, per la capacità di unire tradizione e modernità con creatività e trasformismo. La degustazione che diventa momento conviviale e di condivisione, l’ispirazione alla tradizione contemporanea dei ristoranti di Nobu Matsushita, un autentico fenomeno nella ristorazione di tutto il mondo, per un viaggio culinario innovativo e attentissimo alle materie prime. Sheket propone sushi e tempura, ma anche snacks internazionali da accompagnare ai drinks: crudi, sushi rolls, tartare, ostriche al nature o in Sheket Style. Ogni giorno si realizzano dei deliziosissimi ravioli cotti al vapore e scottati: sono le gyoza di verdure o di carne. Da non dimenticare il grill, che ci propone differenti yakytory di pollo, piccoli anticucho peruviani e kushiyaki di pork belly che si alternano a picana di Wagyu e churrasco di agnello.
LA MUSICA – Sheket non è solo un ristorante. Sheket è anche un club esclusivo, che propone ogni sera una selezione musicale inedita per la notte capitolina, che passa dai suoni groove al blues, al funk, tenendo come fil rouge la black music declinata nei suoi differenti sottogeneri.
Il palco del live set, costruito su una pedana mobile che può aprirsi o chiudersi in base alle esigenze delle performances, si apre il mercoledì sera con la serata Velvet, che inizia con l’aperitivo e vede alternarsi alla consolle nomi della scena romana. Il giovedì è la volta della serata “It’s so good”dedicata alla ricerca e alla new disco, con le esibizioni di djs importanti della scena
internazionale come Soul Clap, Sadar Bahar, Dimitri from Paris. Si arriva poi al weekend, alle serate “No guest list” del venerdì e Extra Cheese” del sabato, entrambe aperte da esclusivi live che reinterpretano la scena black di successo, con nomi del calibro di Joshua Jack, Chelsea Como, Lydia Lyon. Il venerdì sul live stage del club i djs italiani di tendenza del momento, come Spiller e Lele Sacchi, suonano la loro house music. Il sabato è la volta dell’hip-hop: la stagione è stata aperta da Frenkie hi-nrg mc, che tornerà anche nella seconda parte della stagione, e vedrà poi on stage rapper della vivace scena romana e internazionale.
IL BAR – Sheket ti accoglie con un bancone imponente, alto sei metri: che espone una selezione esclusiva di spirits introvabili, come la gamma di whisky di tutti i paesi, tra cui spiccano gli scozzesi, i rye americani e i giapponesi; insieme a un’ampia scelta di gin, mezcal, tequile e rhum. Vengono proposti una ventina di cocktail home-maid, tutti realizzati con prodotti freschi e divisi in tre sezioni: la “Predinner”, con proposte ideali per l’aperitivo, come il Once upon a time…, un French 75 rivisitato a base di fiori di sambuco; c’è poi la “Fresh Anytyme”, che propone delle miscelazioni molto fresche e originali, tutte ideate dal capo barman Matteo Dedde e studiate apposta per essere consumate in qualsiasi momento della serata: da provare lo Shinano, a base di sakè e lemon grass; infine la “Our Classic”, drink classici rifatti allo Sheket Style, come il Margarita realizzato con un mix di Tequila con bordatura di zucchero di camomilla.
Non meno preziosa è la carta dei vini e degli champaigne, molto ampia e che propone mescite e bottiglie di grande qualità, anche di nicchia: da Sheket potrai infatti degustare dei rari Viognier Independants o Salon Delamotte, ma anche degli eleganti Jermann o Sassicaia, fino ad arrivare ad un porto Don Pedro Ximenes del 1987.
Vi riportiamo la carta dei cocktail
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