Arriva al cinema dal 28 marzo, Dumbo l’avventura in chiave live-action dell’elefante volante, firmata dal regista Tim Burton. Buoni sentimenti e tanti effetti speciali, per una festa per gli occhi con un cast composto da Danny DeVito, Colin Farrell, Eva Green, Michael Keaton e Alan Arkin. Ora, ogni volta che qualcuno sente la parola Dumbo, dal profondo della mente riemergono traumi, pianti o ricordi poco felici. Stiamo parlando del 90% dei casi. L’altro 10% sono quelli cresciuti senza film Disney, senza cuore. Diffidate sempre. Tornando a noi, quel nome porta con se più cose negative che positive. Lo dichiariamo subito, in questo film non fa cosi male seguire le avventure del piccolo elefante, grazie al cielo. Nel cartone animato Dumbo era il solo protagonista, e quindi catalizzatore d’attenzione per lo spettatore, si soffriva e si piangeva insieme a lui. Qui invece Tim Burton, in maniera lucida e funzionale, trasforma Dumbo in un motore narrativo, lasciando molto più spazio agli esseri umani scritti ad hoc.
Quindi si, Dumbo è tenero, dolce, ma mai indifeso, mai solo. Con questa scelta, Burton si allontana dallo scheletro del 1941, confezionando un film più originale, e non una banale copia mal riuscita come fatto con La Bella e La Bestia (tremiamo per Aladdin). Il film non è perfetto, e non è un ritorno in grande stile del regista. La CGI in alcune sequenze è debole, e di conseguenza riconoscibile soprattutto quando ci sono persone di mezzo o ambienti all’aperto (tranne quando Dumbo vola negli spettacoli, li è pura poesia). I personaggi umani sono eccessivamente stereotipati e poco incisivi, anche se ben interpretati da Attori con la A maiuscola. Chiudendo, Burton con questo remake di Dumbo cambia delle dinamiche assai radicate negli spettatori amanti del cartone: nel bene o nel male risulta comunque coraggioso, cercando di dare nuova vita alla storia (cosa che dovrebbero fare tutti i remake). L’animalino è tenerissimo ma mai veramente centrale, lasciando spazio a personaggi abbandonati a loro stessi. Il film non arriva in modo deciso e diretto al cuore dello spettatore, ma comunque porta a casa il lavoro meglio di altri live action Disney. Ultima chicca: per i fan del regista, vedere di nuovo diretti dalla stessa mano Michael Keaton e Danny De Vito (Batman e Pinguino nel lontano 1992) è un piacere extrasensoriale.
Commenti recenti