Nel corso della nuova puntata di Non disturbare, il format condotto da Paola Perego e trasmesso su Rai 1, il cantautore di Spostato di un secondoMarco Masini, si ha raccontato di se stesso come artista e uomo



Il cantante ha confessato il senso di smarrimento di cui parla in Disperato, che accomunava l’artista e l’intera generazione di Masini nei mitici anni ’90:

“Sentivo che ‘Disperato’ raccontava una verità importante e aveva anche una musica popolare e orecchiabile, ma io non mi aspettavo così tanto successo. Mi stavo lasciando con la mia donna, ma ero disperato per una serie di cose anche citate nelle canzone. C’era un male comune diffuso ed era un momento particolare in quel momento storico. Così attraverso una storia d’amore sono riuscito a raccontare quanto soffriva la mia generazione di quegli anni”.




Nel corso del suo ultimo intervento in tv, Marco Masini ha sopratutto riferito del suo periodo più difficile, cioè circolavano le maldicenze di coloro che credevano che lui portasse sfortuna:

“Poi all’improvviso si è aperto un periodo buio nella mia vita, quando una persona ha iniziato a spargere la voce del fatto che portassi sfortuna. Io non credo nella cattiveria della gente. Non credo di essere stato odiato, perché la cattiveria deriva dall’odio. Questa cosa è iniziata per scherzo, tutti prendiamo in giro qualcuno. Questa persona ha iniziato a puntare il dito alle canzoni che ho cantato. C’era chi le sposava, perché pensava che sarebbero state d’aiuto a per uscire da un momento triste, chi invece chi non viveva quel momento mi ha individuato come cantante negativo, perché esprimevo dei concetti negativi. Non sono mai stato incazzato con nessuno. Ho dichiarato di ritirami perché è come quando una azienda va a fondo e l’amministratore delegato deve dimettersi”.




Il cantante ha continuato poi

“Era una persecuzione, non potevo ad andare al bar a prendere il caffè, che vedevo gente che si girava e si toccava. Mi sentivo disarmato, perché questa è un’arma letale che ti fa fuori. Nel 2001 arrivò una lettera da una tv al mio manager in cui si diceva ‘ci dispiace il pezzo è molto bello, ma il suo artista emana energie negative‘. La mia casa discografica mi rese il contratto dicendo che non riuscivano a fare promozione e quindi non avevano più a disposizione il budget per sostenermi”.




Ecco l’intervista