Olivia Newton-John si sta mostrando una vera battagliera. La cantante e attrice australiana, celebre in tutto il mondo per essere stata la Sandy di Grease, sta affrontando per la terza volta nella sua vita un tumore. Quest’ultimo, come riferito da lei stessa e dal suo medico, si trova allo stadio 4 e, seppur sotto controllo, non si può definire curabile.
Malgrado tutte le difficoltà, Olivia, 70 anni, riesce a conservare le forze e ad andare avanti giorno per giorno, tanto da aver parlato con serenità in un’intervista a “60 Minutes Australia”, dove ha dichiarato di non voler sapere quanto tempo le resta ancora:
Quando ti viene diagnosticato il cancro o una grave malattia, improvvisamente ti viene posto davanti un limite di tempo. Se qualcuno ti dice che ti restano sei mesi da vivere, molto probabilmente andrà così perché ci crederai. Quindi per me, psicologicamente, è meglio non avere idea di quanto si aspettano che io viva.
Il primo tumore le venne diagnosticato per la prima volta al seno 27 anni fa. Dopo averlo sconfitto, la malattia riapparve nel 2013 e poi ancora quattro anni dopo, stavolta diffuso purtroppo alle ossa. “Sono così fortunata ad esserci passata tre volte ed essere ancora qui”, ha dichiarato, “Convivo con questa cosa. Ogni giorno è un regalo”. Addirittura erano cominciate a circolare delle fake news riguardo il suo stato di fin di vita, tanto che il suo manager fu costretto a intervenire per smentirle.
Ecco le parole del suo medico, Jonathan Cebon, alla domanda su una possibile sconfitta della malattia:
“Penso che la domanda sia: cosa significa vincere? Se vincere significa rimanere forti e affrontare le sfide e non permettere alla malattia di sconfiggere il tuo spirito, allora sta vincendo. In termini di effetti biologici, la malattia è nelle sue ossa, il che richiede un trattamento medico. Lei sta usando tutto ciò che è in grado di controllare la malattia e per ora l’ha sotto controllo. Quindi, con l’aiuto dei medici, penso che le cose stiano andando molto bene a lungo termine, ma il carcinoma mammario al quarto stadio non è qualcosa che consideriamo una malattia curabile”.
Commenti recenti