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Dopo le esperienze pregresse di vari adattamenti cinematografici non riuscite come l’orrido SUPER MARIO BROS, il pessimo STREET FIGHTER, il deludente WARCRAFT e via via gli altri, la domanda principale del 2017 sarà: ASSASSIN’S CREED merita la nostra attenzione? Procediamo con l’analisi.
TRAMA
Grazie ad una tecnologia rivoluzionaria in grado di sbloccare i ricordi genetici, Callum Lynch (Michael Fassbender) sperimenta le avventure di Aguillar, suo antenato della Spagna del XV secolo, scoprendo così di discendere da una misteriosa società segreta, gli Assassini. Accumulando conoscenze ed incredibili abilità, Callum sarà in grado di sfidare una potente e crudele organizzazione Templare dei giorni nostri.
Assassin’s Creed con Michael Fassbender (X-Men: Giorni di un Futuro Passato, 12 anni schiavo) e il premio Oscar® Marion Cotillard (Il cavaliere oscuro il ritorno, La vie en rose), è diretto da Justin Kurzel (Snowtown, Macbeth) e prodotto da New Regency, Ubisoft Motion Pictures, DMC Films e Kennedy/ Marshall.
COMMENTO:
Il film è senza dubbio uno dei migliori adattamenti di un videogioco sul grande schermo, arricchito da un Fassbender in grande forma (sia fisica che psicologica) che dona alla pellicola quello che volevamo, ossia l’azione. Del videogioco originale non viene presa nessuna trama, in quanto l’azione si svolge nella Spagna medievale appesantita dall’ Inquisizione. La Ubisoft (la casa madre del videogioco) ha avuto il pieno controllo della situazione, sia della trama che degli effetti speciali, e ha voluto mostrarci un eventuale capitolo videoludico più che un film (una sorta di ASSASSIN’S CREED 8) e questo lo abbiamo apprezzato.
Assassin’s Creed è un film molto carico di adrenalina: la recitazione del cast, che oltre a Fassbender vede Marion Cotillard e Jeremy Irons, è di primissimo livello. Si tratta di attori che da soli possono impreziosire la realizzazione di qualsiasi pellicola con una recitazione di ottimo livello. La squadra è praticamente la stessa di Macbeth dove troviamo una Cotillard un po’ più sottotono del solito, ma in ogni caso, avendo un talento naturale, è capace di incidere con la sua performance. Troviamo anche un Jeremy Irons finalmente cattivo stile DIE HARD 3 e spregiudicato, attento solo al suo obiettivo primario: il potere.
Il film ruota su una doppia linea narrativa, quella del passato tanto cara a noi videogiocatori e quella attuale dove Fassbender si guadagna il suo cachet a pieni voti con una doppia interpretazione. Il nucleo del film è l’azione, ne abbiamo vista molta con il parkour e alla fine della proiezione stampa volevamo anche noi saltare da un muro all’altro.
Che il film faccia sul serio lo si capisce anche dalla regia di Justin Kurzel. La fotografia e il montaggio sono molto accurati, un po’ meno la sceneggiatura, che in alcuni punti andrebbe rivista, ma i 130 milioni di euro spesi lasciano presagire che quei punti siano in realtà dei ponti per eventuali capitoli futuri.
Consigliato!
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