Il 2 ottobre 1969 arrivava nelle tv giapponesi la prima puntata dell’anime “L’Uomo Tigre”. 50 anni, mezzo secolo, ma l’opera di Ikki Kajiwara rimane tuttora qualcosa di epico e irripetibile, capace di far affezionare tantissimi fan in tutto il mondo.
Il manga venne pubblicato in Giappone dal 1968 al 1971, dove ebbe un successo incredibile, tale da indurre la lega nipponica di wrestling ad acquistare i diritti per creare un lottatore ispirato proprio a L’Uomo Tigre, Tiger Mask. Nel manga compaiono altri lottatori reali, come Giant Baba e Antonio Inoki.
Da lì nacquero tre serie televisive: la prima del 1969, la seconda, Uomo Tigre II, del 1981, e una terza, Tiger Mask W, del 2016.
La serie animata arrivò in Italia negli anni ottanta, grazie alla Play World Film con il nome di L’Uomo Tigre, il campione.
In un primo tempo venne distribuita dalla ITB (Italian TV Broadcasting), ma in seguito il distributore esclusivo per l’Italia divenne la Doro TV Merchandising. Fu trasmessa inizialmente sulla neo-nata Rete 4 e in seguito solo su reti locali fino al 2005, mentre dal 2010 è andata in onda sulla rete satellitare Man-ga. La seconda serie venne presentata in Italia con il nome Uomo Tigre II. Il successo fu immediato e duraturo, tant’è che le serie vennero trasmesse più o meno regolarmente per i successivi vent’anni.
La storia racconta di Naoto Date, un orfano cresciuto dopo la fine della Seconda guerra mondiale che decide di allenarsi per diventare un wrestler potentissimo per sconfiggere le ingiustizie nei confronti degli orfani come lui. Dopo aver trascorso 10 anni presso la durissima Tana delle Tigri che lo fatto diventare uno dei wrestler più forti del mondo, decide di aiutare economicamente l’orfanotrofio che l’ha cresciuto contravvenendo alle regole dell’associazione della Tana delle Tigri, che invece lo obbligava a versare a loro metà dei suoi compensi.
Comincia in questo modo un’interminabile serie di sfide mortali all’ultimo sangue contro i sicari mandatigli dalla Tana delle Tigri, i quali cercheranno in tutti i modi possibili di punire il suo tradimento, avendo difatti ricevuto l’ordine tassativo di ucciderlo sul quadrato. Tiger Mask lotterà con tutte le sue forze per liberarsi dalle spire malvagie di quest’organizzazione criminale.
La sigla
Tra le varie sigle de L’uomo tigre, quella più famosa che conosciamo noi in Italia è quella composta da “I Cavalieri del Re”, scritta e cantata da Riccardo Zara. Una sigla storica, che ha segnato intere generazioni.
“Solitario nella notte va, se lo incontri gran paura fa/il suo volto ha la maschera/tigre/tiger man”.
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