Sul finire degli anni Cinquanta, nel corso di una notte d’estate, in una piccola città del Nuovo Messico, mentre gli abitanti si radunano per una partita di pallacanestro che si gioca nel liceo locale, due giovani, un presentatore radiofonico e una centralinista, scoprono sulle onde radio della loro cittadina una stravagante e misteriosa frequenza, che li spinge a investigare sulla sua origine, cambiando per sempre le loro esistenze. Questo è The Vast of Night, presentanto alla Festa del Cinema di Roma 2019. Il film è un thriller fantascientifico che omaggia Ai confini della realtà, la serie televisiva di culto creata dallo sceneggiatore Rod Serling nel 1959.
Si perchè il film, fin dai titoli iniziali, suggerisce allo spettatore che quello che vedrà è pura fantascienza, entrando con una lenta carrellata dentro una televisione che sta mandando in onda la storia da narrare. Anche nel corso del film rivedremo la storia narrata tramite questo televisione, con l’audio e i colori di un tempo: questo si per citare la serie anni 50, ma anche per ricordare al pubblico che stiamo dentro una science fiction dove tutto è possibile, liberandolo da ogni durbamento rincoducibile alla credibilità o meno di quello che viene mostrato. Una fantascienza vecchie maniere, proprio anni 50. Semplice, lineare. Il regista si dimostra da subito originae, con un senso artistico sicuramente apprezzabile. Vedremo piani sequenza molto lunghi e carrellate stile Sam Raimi che porteranno l’occhio della camera a viaggiare tra i vicoli oscuri della città. Il film non deve aver avuto un grosso budget dietro, visto il ristretto numero di location e di attori, ma poco importa visto che la storia funziona bene lo stesso. Ovviamente non è un film perfetto: ci sono delle parti troppo lunghe con dialoghi troppo lenti. La fotografia, molto poco contrastata rovina ogni possibile gioco di luce che poteva aiutare a calarsi nell’atmosfera, lasciando cosi una patina piatta per tutto il film. Sicuramente si voleva fare un omaggio al quel certo tipo di cinema in bianco e nero, ma anche senza colori si potevano creare ottimi giochi che qui non ci sono. Con alcune trovate niente male anche a livello di sceneggiatura (senza starvi a spoilerare troppo), The Vast of Night è un buon film, che omaggia un certo tipo di cinema Fantascientifico, puro di cuore che forse ai giorni nostri non funziona più, eppure le migliori storie provengono proprio da li. Un plauso quindi per aver scelto una storia del genere, e di averla realizzata.
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