Si intitola “Il ragazzo di Campagna” la pellicola cult datata 1984, diretta da Castellano e Pipolo e interpretata da Renato Pozzetto. La commedia è ambientata in Pianura Padana e racconta la storia di Artemio, povero contadino che vivere a Borgo Tre Case, piccolo paese rurale. Sua madre vorrebbe vederlo sposato con l’unica ragazza del paese, Maria Rosa, innamorata di lui. Artemio non ricambia il suo amore e, insoddisfatto per la sua misera vita, decide di trasferirsi a Milano, da suo cugino Severino. Quest’ultimo è però un ladro che lo coinvolge in numerosi misfatti tanto che, alla fine, Artemio deciderà di andarsene e di vagare da solo per le strade di Milano, pur di non essere arrestato.
Fin dall’uscita nelle sale emerse come uno snodo focale nella cultura cinematografica del Paese, essendo tra le prime rappresentazioni satiriche delle contraddizioni insite nell’allora Milano da bere; a posteriori la sua importanza è accresciuta, sia per l’essere una sorta di «contenitore di memoria urbanistica» circa la Milano del tempo, sia per aver dato vita a vari modi di dire entrati da allora nella cultura di massa italiana. Ecco alcune curiosità:
-Le riprese del film sono state effettuate nei luoghi simboli di Milano quali Via Monte Napoleone e Piazza San Babila.
– Una scena che viene ambientata ai Navigli è stata invece in realtà girata a Pavia.
– Al posto di Pozzetto era stato scelto Enrico Montesano, ma rifiutò per girare “I Due Carabinieri” di Verdone.
– La casa di campagna di Artemio è stata acquisita nel 2011 da una signora. È stata completamente restaurata e la proprietaria ha dichiarato di averla comprata per motivi slegati al film, anzi: a quanto pare non è una grande fan di Renato Pozzetto e della pellicola.
– Sembrerebbe invece che il mini appartamento che Artemio si affitta dopo che lasciato la casa di suo cugino Severino esista davvero e che si trovi nel capoluogo lombardo e che sia tutto concentrato in solo 8mq.
– Il personaggio di Severino Cicerchia, detto “lo scorreggione” (interpretato da Massimo Boldi), ovviamente lo ricordano tutti. Ciò che forse non tutti sanno è che il cognome non è stato dato a caso: la cicerchia è infatti un legume utilizzato nel centro-sud (al giorno d’oggi poco diffuso) e come tutti i legumi è causa di forti flatulenze: da qui il cognome del mitico Severino.
Qui vi parliamo dell’idea di un sequel pensato dallo stesso Pozzetto!
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