Il 30 marzo 1988 faceva il suo esordio nelle sale cinematografiche americane Beetlejuice, diretto da Tim Burton con protagonisti Alec Baldwin, Geena Davis, Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara e Jeffrey Jones. Sono passati 32 anni dall’uscita di quella bizzarra ma speciale commedia, capace di conquistare pubblico e critica, e soprattutto di spianare la strada a Burton, che solo l’anno dopo avrebbe realizzato Batman.
Il sequel di Beetlejuice
Dato il successo che il film riuscì ad ottenere, si pensò quasi subito di realizzarne un sequel. Nel 1990, Tim Burton assegnò a Jonathan Gems l’incarico di scrivere lo script di un seguito intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian. “Tim pensò che sarebbe stato divertente mettere insieme uno scenario da film in spiaggia con alcuni elementi da espressionismo tedesco, perché non c’entrano proprio niente” aveva commentato lo sceneggiatore Gems.
Il plot della storia era praticamente quasi tutto pensato: la famiglia Deetz si trasferisce alle Hawaii, dove Charles (Jeffrey Jones) si appresta a progettare un resort. Lì scoprono che il resort sarebbe nato su un terreno dove, tantissimi anni prima, era stato seppellito un Kahuna hawaiano, ovvero uno sciamano. Il suo spirito esce dall’oltretomba per causare danni e problemi e Beetlejuice (Michael Keaton) diventa un eroe vincendo una gara di surf con la magia.
Sia Keaton che Winona Ryder acconsentirono a fare il film, a condizione che Burton fosse il regista. Tuttavia in quel periodo sia Michael che Tim furono pesantemente distratti dalla lavorazione di Batman Returns e il progetto venne messo in secondo piano.
Tim Burton rimase tuttavia interessato al sequel ambientato alle Hawaii, proponendo nel 1991 a Daniel Waters un lavoro di riscrittura. Alla fine, però, Waters finì con lo scrivere il copione di Batman Returns.
Nell’agosto del 1993, il produttore David Geffen assunse Pamela Norris (Troop Beverly Hills, Saturday Night Live) per riscriverlo. Nel 1996 la Warner Bros. propose il lavoro a Kevin Smith, ma quest’ultimo rifiutò per lavorare su Superman Lives.
Nel marzo 1997, Gems fece uscire tale comunicato:
“Lo script di Beetlejuice Goes Hawaiian appartiene alla The Geffen Company e con molta probabilità non vedrà mai luce. Non si potrebbe fare in alcun modo oramai. Winona è troppo grande per quel ruolo e l’unico modo per farlo sarebbe un recast generale”.
Un nuovo sequel ambientato 27 anni dopo
Parecchi anni dopo, nel settembre del 2011, Warner Bros assunse Seth Grahame-Smith (già collaboratore di Tim Burton con Dark Shadows e Abraham Lincoln: Vampire Hunter) per scrivere e produrre un sequel. Grahame-Smith firmò, con l’intenzione di realizzare “una storia alla nostra altezza, non fatta solo per incassare o perché c’è bisogno per forza di un reboot o remake”. Un’altra richiesta è che fosse presente sempre Keaton nel ruolo di Beetlejuice.
Grahame-Smith si incontrò con Keaton a febbraio 2012. “Abbiamo parlato un paio d’ore sul film. È una priorità sia per Warner Bros. che per Tim. Michael lo vuole fare da 20 anni ed è disposto a parlare con chiunque abbia intenzione di ascoltare. La storia sarà ambientata 26 o 27 anni dopo. In Beetlejuice il tempo non significa nulla nell’aldilà, mentre per il mondo esterno è un’altra cosa”
Nel novembre 2013 anche Winona Ryder parlò di un sua possibile ritorno nel sequel: “Ho giurato di non dire niente, ma qualcosa si sta muovendo per ambientarlo 27 anni dopo. Io amo così tanto Lydia Deetz, è stata una parte importante di me. Sarei molto curiosa di vedere cosa sta facendo 27 anni dopo”.
Un annetto dopo, Burton ritorna a parlarne: “È un personaggio che amo e mi manca molto lavorare con Michael. Esiste solo un Beetlegeuse. Stiamo lavorando allo script, è più vicino che mai.”
Nel gennaio 2015 arriva da Grahame-Smith la conferma che lo script era pronto e che Burton era intenzionato a cominciare le riprese di Beetlejuice 2 entro la fine dell’anno, sia con Keaton che la Ryder nei loro vecchi ruoli. Tuttavia, le cose si fanno più complicate e dell’avvio delle riprese nemmeno l’ombra.
A maggio 2016, Burton disse: “Si tratta di una cosa che voglio fare nelle giuste circostanze. È un film che deve essere giusto, non si tratta di una di quelle pellicole facenti parte di una trilogia e che quindi ha bisogno di sequel ravvicinati.”
La lunga gestazione del sequel prosegue, e nell’ottobre del 2017 viene assunto un nuovo sceneggiatore per riscrivere il copione, Mike Vukadinovich. Appena un anno fa, però, nell’aprile del 2019, arriva la conferma dal portavoce della Warner Bros che “il progetto non è attualmente in sviluppo”, sancendo un quasi definitivo abbandono.
Fonti: Wikipedia en, Collider, Deadline, Usa Today
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