In quest’opera emozionante e un po’ nostalgica, quattro amici quarantenni, a distanza di 20 anni dall’Erasmus fatto a Lisbona, si ritrovano in Portogallo per affrontare un viaggio inaspettato alla scoperta di un segreto che potrebbe completamente cambiare la vita a uno di loro. Alberto Ferrari (Tra due donne, La terza stella) dirige il poker di protagonisti, affiancati da un astro nascente del cinema portoghese, Filipa Pinto (L’uomo che uccise Don Chisciotte) e da un affascinante ritorno sul grande schermo, Carol Alt.
UN FIGLIO DI NOME ERASMUS è disponibile a partire dal 12 aprile e per quattro settimane su: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.
RECENSIONE
Quattro amici quarantenni − Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo − vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.
Un road movie in pieno stile Usa impreziosito dalla presenza di Carol Alt che si conferma all’altezza del suo ruolo. Le risate non mancano e la voglia di tornare indietro nel passato nemmeno. Purtroppo dispiace che un buon film come questo sia uscito solo in digitale quando avremmo voluto vederlo anche al cinema. Luca e Paolo degni del loro nome e un Ricky Manphis pieno di battute esileranti rendono le quasi due ore film piene di intrattenimento.
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