Il diario di Bridget Jones è un film del 2001 diretto da Sharon Maguire con protagonista Renée Zellweger. Il film è divenuto un cult tra le commedie romantiche e ottenne grande successo in tutto il mondo, incassando circa 280 milioni di dollari al botteghino.
La storia di Bridget è ispirata al romanzo Orgoglio e pregiudizio e alla popolare serie TV del 1995 e racconta la vita, in tono umoristico, di una trentenne inglese (Bridget Jones) che trova il suo posto nel mondo e l’amore, nonostante gli ostacoli. Al primo film sono seguiti due sequel, Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), e Bridget Jones’s Baby (2016).
25 chili presi, cambio accento e 1 mese di lavoro in una casa editrice
Grazie all’interpretazione di Bridget, Renée Zellweger ottenne una fama mondiale e si conquistò la sua prima nomination ai Premi Oscar come miglior attrice protagonista. Un riconoscimento del tutto meritato, visto il grande e duro lavoro che l’attrice svolse per entrare non solo nei panni, ma nella vita di questo personaggio. Prima di tutto la trasformazione fisica: la Zellweger prese più di 25 chili per impersonare l’impacciata e cicciottella Bridget, cosa che per le attrici femminili non è poi così frequente.
Un’altro risultato del suo duro lavoro fu il cambio accento. Inizialmente la scelta di un’attrice americana (la Zellweger è nata in Texas) per una commedia completamente britannica sollevò forti obiezioni da parte dei giornalisti inglesi che volevano una donna inglese nel ruolo. Renée riuscì a superare qualsiasi barriera culturale tra Stati Uniti e Gran Bretagna con un impeccabile accento inglese, che manteneva sul set anche quando non doveva girare! Pensate che Hugh Grant ha raccontato di averla sentita parlare americano per la prima volta solo al party di fine riprese, quando il film era stato completato. In quell’occasione sentì un tono di voce ‘molto strano’ e scoprì solo allora che quella era la sua vera tonalità.
Per entrare poi ancora di più nel ruolo e ragionare come la sua Bridget, Renée lavorò per circa un mese in una vera casa editrice sotto falso nome. Nessuno dei suoi colleghi la riconobbe, grazie anche al finto accento. Un simpatico aneddoto è che per tutto il tempo in cui lavorò nella casa editrice aveva sulla sua scrivania una foto dell’allora fidanzato Jim Carrey. La cosa era sembrata molto strana a tutti, ma nessuno le disse nulla al riguardo per timore di offenderla.
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