Il ciclo arturiano al cinema e in tv
La leggenda di Re Artù si è sempre prestata bene a rappresentazioni in campo cinematografico e seriale e le numerose opere prodotte nel corso degli anni ne sono la perfetta dimostrazione. Con La Spada nella Roccia, amatissimo classico Disney uscito nel 1963, le vicende dell’eroico condottiero britannico e della sua corte conquistano un interesse enorme, portando alle più disparate reinvenzioni e rivisitazioni, da quella dei Monty Python, a Excalibur del 1981, a quella del 1995 con Sean Connery nei panni de Il primo cavaliere fino ai più recenti King Arthur del 2004 con Clive Owen e Keira Knightley e il modernissimo King Arthur – Il potere della spada di Guy Ritchie uscito nel 2017. Per i fan del piccolo schermo non si può non citare il successo di Merlin, serie di 5 stagioni prodotte dal 2008 al 2012, a cui non è riuscita a replicare Camelot, uscita nel 2011 ma cancellata dopo una sola stagione.
Tutto questo excursus storico è per inquadrare l’arrivo di Cursed, la nuova serie fantasy di Netflix che rivisita a sua volta la leggenda, mettendo al centro un eroina femminile. Composta da 10 episodi, la serie è disponibile sulla piattaforma a partire dal 17 luglio.
Cursed
Tratta dal bestseller del New York Times, Cursed è una ri-immaginazione della leggenda arturiana, raccontata attraverso gli occhi di Nimue (Katherine Langford), una giovane donna di stirpe Fey dotata di poteri misteriosi e destinata a diventare la potente Dama del Lago. Dopo la morte della madre, Nimue ha l’incarico di consegnare a Merlino (Gustaf Skarsgård) un’antica spada, ma il suo cammino è reso pericoloso dai Paladini Rossi, spietata setta religiosa che vuole ucciderla. Nel suo viaggio, Nimue troverà un inaspettato compagno in Artù (Devon Terrell), un umile mercenario alla ricerca di se stesso.
Dalla visione in anteprima di Cursed possiamo dire che si tratta di una serie interessante e valida, capace di mettere in scena una storia piuttosto articolata e ben sviluppata, con abbondanza di sottotrame, luoghi e numerosi personaggi. Il cast è ben amalgamato, composto da alcuni nomi noti del piccolo schermo tra cui la protagonista Katherine Langford, già apprezzata nella serie Tredici e Gustaf Skarsgård, qui nelle vesti di un suggestivo Merlino ma già noto per aver interpretato Floki nella fortunata serie Viking. I loro personaggi sono stati scritti come i più interessanti (su Merlino calvo e ubriacone si son dati da fare gli sceneggiatori…) e gli attori gli rendono la giustizia che meritano.
Altra cosa apprezzata di Cursed è la diversificazione dei temi, dall’attenzione alla Natura, simbolo e potere della stirpe in cui è nata Nimue, alla solidarietà dei popoli contrapposta alla guerra di potere tra vari Re (Il Trono di Spade docet). Sembra evidente l’intento di rendere molto ampio lo spazio del racconto con l’introduzione di tanti personaggi, così da avere un terreno fertile per eventuali altre stagioni che, a dirla tutta, non stonerebbero affatto. Per quanto riguarda il focus femminile, non c’è niente di strabordante (una specificazione per chi temesse un eccessivo femminismo). Nimue è un’eroina bilanciata, con la quale non si fa fatica a simpatizzare.
Una cosa negativa da segnalare riguarda l’aspetto tecnico. Senza avere informazioni precise in mano, il budget della serie appare abbastanza alto e al tal proposito un accortezza in più sugli effetti speciali sarebbe stata ben gradita. Anche la regia di alcuni episodi è palesemente sottotono e ciò si ripercuote su diverse scene che perdono di qualità, anche se fortunatamente non in maniera troppo influente. Un ultimo pensiero va al titolo, Cursed, che a mio modesto parere è in primis fuorviante (sono l’unica che va a pensare subito ad un film horror?) ma poi anche brutto stilisticamente. A parte ciò, la visione è consigliata, soprattutto se siete amanti del fantasy e del mondo arturiano.
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