Se pensiamo ai primi film di Fantozzi, quelli più belli fondamentalmente, non possiamo non pensare ad un trio formidabile. Un trio formato da Fantozzi, Filini e Calboni. Storico l’episodio della serata all’Ippopotamo che li vede protagonisti insieme in quella folle notte. Esclusi i primi due che ben conosciamo, oggi vogliamo fermarci a parlare di Calboni. Se siete fan della saga, saprete benissimo che il geometra Luciano Calboni appare solo nei primi quattro film su ben dieci realizzati. Perchè? Proprio per rispetto dell’attore, di cui andremo a parlare nelle righe successive. 

 

Il personaggio di Calboni è stato interpretato da Giuseppe Anatrelli. Giuseppe, Geppino per gli amici, è nato a Napoli nel 1925. Ha cominciato in giovane età nei teatri della sua città durante gli anni della guerra dove ha interpretato le burlette, melodramma in vernacolo molto in voga in quegli anni, riprese dalla pochade francese. Fece anche parte della compagnia teatrale di Eduardo De Filippo. Cosi infatti Giuseppe cominciò a farsi una nomina, che lo portò ad interpretare anche piccoli ruoli nel cinema come in “Totòtruffa 62″. Tutti lo volevano, dalla televisione, al cinema, al teatro. E quasi a tutti Geppino rispondeva sì. Fu in televisione con “Storie di camorra” e con “L’eredità della priora”, tornò al cinema dopo “Sogni di una notte di mezza sbornia” e dopo “Detenuto in attesa di giudizio”. E poi arrivò il ruolo di Calboni nel 1975. Perfetto per lui: prestante, tenebroso, ma allo stesso tempo lecchino e a tratti viscido. Un’intepretazione perfetta che ha portato il personaggio di Calboni tra le cose migliori della saga Fantozziana. Come dicevamo prima, Giuseppe interpretò questo ruolo per ben tre film della saga.

 

Fu proprio il terzo (“Fantozzi contro tutti”) la sua ultima apparizione sul grande schermo datata 1980. Geppino non poteva restare a lungo lontano dalle tavole del palcoscenico e come ultima fatica mise in piedi una compagnia con esilaranti commedie più volte trasmessa dalla Rai in cui egli primeggiava nel ruolo di “don felice sciosciammocca” accanto all’inseparabile amica e grande artista Dolores Palumbo. E cosi, all’improvviso nella notte del 25 ottobre 1981 all’età di 56 anni morì a causa di un infarto, nella sua casa di Napoli di viale Colli Aminei dove viveva insieme con la sorella che lo sentì cascare per terra. La morte arrivò inaspettata come il terremoto a Napoli di qualche anno prima. Villaggio tenne il personaggio di Calboni ancora per un altro film (Fantozzi subisce Ancora) che venne interpretato da Riccaro Garrone ma non fu la stessa cosa: per questo poi decise di toglierlo definitivamente. Calboni era solo Geppino. Un grande attore che come tanti se né andato troppo presto, all’improvviso. Vogliamo lasciarvi con una versione forse inedita alla maggior parte di voi di Giuseppe Anatrelli: eccolo recitare insieme ad Albertone in una piccola scena drammatica di “Detenuto in attesa di giudizio” (1971).