Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell’ultimo film di Bruce Lee QUI (L’ultimo combattimento di Chen), dove la sua comparsa era limitata a pochi minuti girati prima della sua morte, creando così un film pieno di escamotage e stravolgimenti di trama.
E se con L’ultimo combattimento di Chen, l’operazione si può ritenere in parte riuscita grazie all’atto finale comunque iconico, con quello di cui stiamo per parlavi non si può dire la stessa cosa: il titolo è L’ultima sfida di Bruce Lee.
Prima la trama:
Bobby sbarca negli Stati Uniti per indagare sulla morte del fratello Billy Lo (Bruce Lee), ucciso mentre tentava di smascherare gli assassini dell’amico Chin Ku. Quest’ultimo, in realtà, è ancora vivo e aveva inscenato la sua morte per coprire loschi traffici di droga. Bobby si vendicherà a colpi di kung-fu.
Considerate questo: Bruce Lee è morto nel 1973, e nel 1981 esce un film intitolato L’ultima sfida di Bruce Lee, vantandosi di avere 90 minuti di scene inedite con Lee. Già si sente puzza di bruciato. Infatti era solamente pubblicità ingannevole. In realtà nel film compaiono solo immagini d’archivio prese dai suoi film essendo passati appunto otto anni dalla sua morte (Dalla Cina con furore, L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, e I tre dell’Operazione Drago). Insomma si tratta né più né meno della tipica Bruceploitation, fenomeno successivo alla morte di Lee in cui sosia e rimaneggiamenti davano alla luce pellicole con le quali lui non c’entrava niente.
Come se non bastasse sia la versione doppiata in inglese che quella originale in cinese contengono colonne sonore di altri film. Da noi invece Lee è doppiato da Massimo Lopez.
Insomma, una vile mossa di marketing realizzata con gli scarti delle pellicole girate dal maestro di arti marziali. Più che l’ultima sfida, la possiamo ritenere l’ultimo colpo basso di queste operazioni.
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