Christian De Sica è stato intervistato da Il Messaggero dove ha ripercorso vari aneddoti della sua carriera e raccontato come sta vivendo questi momenti difficili come tutti. L’attore ha detto di essere stato colpito anche lui dal Covid.
«Il maledetto covid 19 ha colpito anche me. Ringraziando Dio me la sono cavata con una febbriciattola e debolezza diffusa, ho potuto curarmi in casa e da quattro giorni sono tornato negativo al tampone. E mentre aspetto l’uscita del mio ultimo film Un Natale su Marte, che ho girato in coppia con Massimo Boldi, non vedo l’ora di cominciare tra qualche settimana le riprese di Chi ha incastrato Babbo Natale in cui farò il vecchione vestito di rosso, un po’ rimbambito e vittima del truffatore napoletano Alessandro Siani».
Che effetto le fa pensare che saremo costretti a rinunciare al tradizionale cenone?
«Non è una sensazione piacevole. Per me il 25 dicembre ha sempre rappresentato una grande festa da vivere non solo con la famiglia ma anche con gli amici. Le ultime notti di Natale le ho passate nella mia casa di campagna in Toscana, in pigiama, impegnato a preparare il cenone con mia moglie, i figli e un mare di persone a noi care. Sarà dura rinunciare a questa tradizione».
E quest’anno cosa farà, per adeguarsi alle restrizioni?
«Rimarrò a Roma. Faremo un Natale in forma ristrettissima senza parenti, senza amici e senza celebrazioni. E con una grande amarezza nel cuore perché le cose vanno male. Nel cinema non paga quasi più nessuno. Non parlo per me che ho dei produttori corretti, ma per le centinaia di lavoratori dello spettacolo che, per colpa della pandemia, si sono ritrovati senza lavoro».
Dopo Natale in India, Natale in crociera, Natale a Miami e via elencando i suoi film campioni d’incasso, c’era bisogno di schizzare su Marte?
«L’idea ce l’ha data il compianto Gigi Proietti: quando ha saputo che preparavamo una nuova commedia di Natale, ha esclamato: Siete stati dappertutto, quest’anno ‘ndò ca…annate?. Non ci restava che un altro pianeta».
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