Il comico toscano Giorgio Panariello, ospite a Verissimo, parla di sé, ricordando il suo passato e suo fratello Franco:
“Me lo presentarono per Natale, io sentii la sua presenza prima ancora di vederla. Sentii la presenza di un’anima che mi stava guardando e vidi questo ragazzino con l’occhio storto che mi guardava, secco secco. E io ho percepito che non era un parente di qualcuno o che era capitato lì per caso. E infatti poi arrivò mia madre e mi disse: ‘Giorgino, questo è tuo fratello Franco’. La prima cosa che feci fu quella di andare a vedere se avevo nascosto bene i miei giocattoli, poi mi ha fatto piacere avere un fratellino”.
E poi continua continua:
“Lui spariva e ritornava dopo un po’, perché era stato affidato ad un istituto. La mia fortuna è stata quella di nascere un anno prima e i miei nonni hanno adottato me. L’anno dopo è nato mio fratello e non potevano permettersi ne economicamente ne fisicamente di avere un altro bambino e lo hanno messo in un istituto”.
Il comico prosegue, ricordando quando il fratello cominciò a fare uso di droga:
“Poi è venuto definitivamente a casa, ci siamo vissuti e abbiamo passato dei bellissimi momenti insieme. Poi lui ha iniziato a fare uso di droga negli anni ’80, gli anni in cui in tutta Italia ci fu il boom dell’eroina. Dove abitavo io non c’era nulla soprattutto l’inverno, che era lungo e freddo. Molti danni li ha fatti la noia”.
Panariello ricorda l’ultimo incontro con il fratello e la telefonata dell’amico Carlo Conti che lo avvisava della tragedia:
“L’ho visto l’ultima volta prima della Vigilia di Natale, il 23 che è venuto a cena da noi. Si era già disintossicato, aveva trovato lavoro e stava bene. Era rifiorito… Poi è arrivata quella telefonata di Carlo Conti alle sette di mattina: ‘tu hai un fratello che si chiama Francesco?’. ‘No Franco’, risposi. ‘Ma mi sa che è lui…’. Corsi a Viareggio all’obitorio…”.
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