Terry Gilliam ha ammesso di essere stato inizialmente esitante nell’avere Bruce Willis nel suo film L’esercito delle 12 scimmie. Il motivo? Non era propriamente un fan del suo modo di recitare. Nello specifico… odiava fortemente il modo in cui Willis muoveva la bocca, incurvando le labbra “un po’ come fa Trump”.
Nel corso di una lunga intervista pubblicata da Inverse e dedicata alla realizzazione del film, Gilliam ha ricordato il processo di casting del film, durante il quale rivela di essersi opposto a Willis perché l’attore faceva sembrare la sua bocca… beh, un ano. A sua difesa, però, ha poi aggiunto che Willis lo ha conquistato perché era intelligente e divertente. Ecco le sue parole:
«Non ero mai stato un grande fan di Bruce prima d’ora, ma mi piaceva parlare con lui, e ho pensato: “Ok, questo ragazzo è intelligente, è divertente”. Gli ho spiegato le mie preoccupazioni su di lui come attore. Odiavo il modo in cui metteva la bocca quando recitava, un po’ sullo stile di Trump. Rettale. È come se guardassi il buco del cu*o di qualcuno».
Insomma, dichiarazioni in pieno stile Terry Gilliam, dissacrante e senza peli sulla lingua!
Il film, bocca ‘rettale’ di Bruce Willis a parte, fu parecchio apprezzato da critica e pubblico nel 1995. Willis interpreta James Cole, un uomo mandato indietro nel tempo per evitare che un virus spazzasse via la maggior parte della popolazione mondiale. Insieme a lui compaiono anche Madeleine Stowe e Brad Pitt.
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