Oscar – un fidanzato per due figlie, di John Landis con Sylvester Stallone e Ornella Muti è uno di quei film che vengono mandati in onda molti di rado ma che sono rimasti impressi nella memoria di tutti noi. La pellicola è il remake del film del 1967 Io, due figlie, tre valigie diretto da Édouard Molinaro. La pellicola è uscita nelle sale statunitensi il 16 aprile 1991.
TRAMA E TRAILER
Un malavitoso italoamericano, arricchitosi con il contrabbando di alcolici, giura al padre in fin di vita di continuare la sua attività in maniera legale, ma sorgono delle complicazioni. I suoi buoni propositi vengono disturbati da avvenimenti che l’uomo non riesce a controllare. Da qui una serie di equivoci, nel classico stile della pochade.
Ecco due curiosità importanti che abbiamo trovato:
L’incendio che devastò il set
Una notte, al termine delle riprese, un incendio ha distrutto il set devastando tutta la scenografia, tutti i costumi e ventuno preziose auto d’epoca. La produzione è stata interrotta per due settimane per la ricostruzione e si rischiò seriamente di non realizzare il film. Una guardia di sicurezza della Universal assunta per sorvegliare le auto ha successivamente ammesso di aver appiccato il fuoco.
Il Rapporto sul set tra Ornella Muti e Sylvester Stallone
Siamo riusciti a reperire una vecchia intervista su Tv Sorrisi e Canzoni del 1990 dove gli attori si elogiavano a vicenda circa l’ottimo lavoro svolto sul set.
Diceva di lei Stallone:
“É stata per me una rivelazione. Io non avevo mai avuto esperienze di lavoro con attrici italiane, ma se sono tutte come lei sono davvero da tenere in considerazione. Ornella è bravissima, seria, bellissima e decisamente molto fotogenica. Un grande piacere è stato lavorare con lei, ha molto talento, ha capito perfettamente in un attimo che cosa il regista e io volevamo da lei. Il suo personaggio è delizioso”
Invece la Muti diceva:
“Sylvester è completamente diverso da come lo immaginavo, un uomo dolcissimo, ha un grande rispetto per la donna e in generale per tutti quelli con cui ha a che fare. É spontaneo, dotato di un grande senso dell’umorismo ed estremamente intelligente. É molto preciso, cura personalmente i dialoghi dei suoi film e di una puntualità incredibile”
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