Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gegia (pseudonimo di Francesca Carmela Antonaci), l’attrice pugliese che negli anni ’80 abbiamo visto in moltissimi film cult: Acapulco, prima spiaggia… a sinistra, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, Il tassinaro, Professione vacanze e Bomber.
Ecco qui a seguire l’intervista integrale:
Il primo film del quale ti volevamo chiedere è “Bomber”. Che rapporto avevi con Bud Spencer?
“Bud Spencer era uno molto all’americana. Una persona molto riservata, aveva la sua roulotte, la signora che gli cucinava. Niente festini o cene insieme a noi tutti scatenati. Lui arrivava la mattina sul set, dava il ‘Buongiorno’ con un sorriso. Non ti diceva quello che dovevi fare o che non dovevi fare. Quando se ne andava poi altri sorrisi e via. Mangiava per conto suo, faceva la sua vita. Era molto riservato. C’è una foto che conservo con piacere: ero piccola, avevo 21 o 22 anni, magra, sembravo un grillo. Nella foto sto abbracciata a lui ma sembra quasi che mi stessi arrampicando. Era un gran signore”.
E poi c’è Jerry Calà. Come si comportava lui con te?
“Come ho sempre detto, Jerry in un’altra vita secondo me è stato un fratello. Perché Jerry, come notoriamente si sa, è stato un donnaiolo. Addirittura una volta una mia amica venne a trovarmi, io ero fuori in Versilia a girare il film. Lei si andava a divertire la notte mentre io dovevo dormire perché mi alzavo alle cinque. Una mattina all’alba Jerry si stava alzando per andare al trucco, e lei stava rientrando. Lui le si butta addosso, la voleva baciare. Poi infatti ho visto lui… era pieno di brillantini. Ci aveva provato pure con l’amica mia. Noi però mai niente. “
Vi sentite ancora?
“Lui non è uno che ti chiama. Ci sentivamo molto quando ero sposata con il suo fraterno amico chiaramente. Poi si cresce… Io ogni tanto gli mando i saluti, ci mandiamo gli auguri su Facebook, su Instagram, ma basta così. Però quando è stato il momento di ricordarsi, si è sempre ricordato, sono come sua sorella più piccola, che non te la fili”.
Voi avete fatto insieme anche “Professione vacanze”. Ti saresti aspettata tutto quel successo?
“Assolutamente no. Erano le prime fiction, questa insieme a ‘I ragazzi della terza C’, ed altre piccole fiction di due puntate, che negli anni ’85, ’86 erano le prime fiction che si facevano, a episodi. Poi era per Italia1, neanche per Canale5. L’abbiamo fatto ed eravamo felici: era carina ma non avremmo mai immaginato questo successo”.
Ti ricordi qualcosa del villaggio?
“Li mi innamorai perdutamente del fraterno amico di Jerry che è morto nel 2012, era più grande di me. Maurizio Motta. Faceva l’assistente alla regia. Era un bel ragazzo, moro con gli occhi verdi e mi innamorai perdutamente e pare anche lui. In quei sei mesi ci fidanzammo, vennero i miei genitori e anche i suoi. Poi ci siamo sposati, rimasi anche incinta a settembre ma lo persi dopo due settimane. Quando rimasi incinta mi fecero una festa, ma era una cosa sbagliata perché i primi tre mesi non si fanno feste, si dice che porta male. Invece tutta la troupe quando lo venne a sapere, dato che sapevano che eravamo fidanzati ufficialmente, con l’anello e tutto e che ci dovevamo sposare il 14 Febbraio a San Valentino, ci fece regali, la cena e tutto per questo bambino. Ma ero al primo mese, una mattina mi alzai, non avevo malesseri e dissi: ‘Meno male’ e mentre stavo girando le costumiste cominciarono ad urlare perché avevo il sangue sulle gambe. Subito chiamarono il dottore: ebbi un aborto spontaneo durante ‘Professione vacanze. Si stava tutti insieme, ebbi il tempo di incontrarlo, di innamorarmi e durante la festa di compleanno di Jerry ci baciammo, poi diventò una storia seria… tutto nell’arco delle riprese delle sei puntate. Ci sposammo ma il nostro matrimonio durò pochissimo, ma questa è un’altra storia”.
Parliamo di Gigi e Andrea, “Acapulco, prima spiaggia… a sinistra”.
“Gigi e Andrea, altri due fratelli. Anche se Andrea ci ha sempre provato ma ci provava in una maniera talmente divertente che ridevi solamente. Una volta si mise in accappatoio perché avevamo fatto una scena ed eravamo tutti bagnati e le due roulotte, la mia e la sua, erano attaccate. Ad un certo punto viene con l’accappatoio e mi dice: ‘Come ti senti?’ E comincia a rincorrermi in accappatoio per tutta la roulotte. Mi diceva: ‘Ma dai, Gegiona…’. E io che gli facevo: ‘Vai via, vai via…’. Rideva, scherzava e poi ti lasciava in pace. Eravamo grandi amici. “
Cosa ti manca degli anni ’80?
“Mi manca la mamma e il papà. La mia famiglia. Della giovinezza non mi frega niente, perché io mi sento giovane. Degli anni ’80 mi manca la spensieratezza”.
Qual è il film che rivedi più volentieri dei tuoi?
“Io tutti i film e le fiction che faccio non me le vedo di proposito. Specialmente di fiction, ne ho fatte tantissime. Con Frizzi, con la grande Rossella Izzo, con Veronica Pivetti. E poi ‘I liceali’. Insomma, ne ho fatte tante, ma non me le rivedo. Non sono mai contenta ogni volta che mi vedo. Come parlo, come recito, come sono vestita, com’è la mia faccia. Non mi piace niente. Mi innervosisco e mi prende l’ansia. Non mi guardo mai. Poi dico: ‘Qua mi ricordo che c’era mio padre, in quell’altra il regista che poi è morto’. Qua stanno morendo tutti. E’ un tormento”.
Hai qualche rimpianto come attrice, qualcosa che non hai fatto che avresti voluto fare?
“No, io non ho rimpianti. A 61 anni che ho adesso lavoro ancora tanto, sto facendo il film con Pio e Amedeo. Ho soltanto un desiderio, forse due. Ma uno in particolare: di fare un film con Carlo Verdone, anche un giorno, anche una posa, anche una particina perché quell’uomo mi mette allegria. Quando sto depressa o giù cerco un film di Verdone anche se l’ho rivisto un milione di volte. Io adoro Carlo. Lo conosco ma non mi sono mai fatta avanti, perché penso che se non ti chiamano è perché magari non ti hanno nella mente o perché ci sono dei personaggi non adatti. Carlo che aspetti? Guarda che c’ho già 61 anni, posso fare la nonna’. Mi piacerebbe girare con lui un giorno perché lo adoro. Magari se poi ci scappa pure un bacio (ride)”.
Insomma, stai girando un film con Pio e Amedeo?
“Si, si chiama ‘Belli ciao’, scritto e diretto da Gennaro Nunziante. E’ quello che ha lanciato Checco Zalone e non a caso è pugliese. I geni sono tutti pugliesi. Abbiamo iniziato ad Ottobre però dopo quindici giorni purtroppo ci siamo fermati. Dovremmo ricominciare in primavera.”
Ultima domanda. Ti ricordi quello spot bellissimo della Lavazza che hai girato con Manfredi?
“Nino Manfredi. Grande altro amore. In quegli anni ho girato centinaia di spot che erano veri e propri film. Quell’uomo era un genio. Ero giovanissima e l’unica cosa che ricordo è che lui era molto forte di carattere, un leader, ci insegnava tanto. Mi diceva sempre: ‘A te te ce vole er bromuro. Non devi mai andare sopra le righe perché tu sei già nata sopra le righe’. Aveva ragione. Poi a vent’anni pensate come potevo essere: ero un grillo che saltava continuamente da una parte all’altra. E quando non gli piacevo diceva: “Aò ma glie l’avete dato il bromuro a questa?! Te devi calma’, sei sopra le righe’. Zio Nino lo chiamavo. Andavamo spesso tutti a cena fuori tutti insieme con i suoi amici. Arrivavo alla fine delle riprese tutte le sere con un grande mal di testa, talmente ero concentrata, tutta tirata, tesa per paura di sbagliare e per farlo contento. Che poi c’era pure Luciano Emmer, grande regista. Tutti pezzi da novanta e io ero solo una ragazzina. Però gli ho tenuto botta per cinque anni senza mai mollare”.
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