Il film

Un sacco bello segnò l’esordio di Carlo Verdone nei panni di regista, sceneggiatore e attore. Fino ad allora, Carlo era apparso solo in La luna, di Bernardo Bertolucci, ma si era fatto notare tantissimo sul piccolo schermo grazie al varietà Non stop. Fu lì che Sergio Leone rimase innamorato della sua comicità, a tal punto da chiamarlo e farlo debuttare con un film. Nasce così Un sacco bello, scritto da Carlo insieme a Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, con i quali riuscì a dar vita a tre episodi indimenticabili, con dei personaggi rimasti impressi nella cultura popolare: dal coatto Enzo, al goffo Leo, all’hippie Ruggero, senza dimenticare i comprimari, dal padre Mario (Brega), a Fiorenza e la bella Marisol.


Le riprese

Uuscito nel 1980, venne girato «in cinque settimane e due giorni» contro le sette settimane inizialmente previste, con grande difficoltà da parte di Carlo Verdone.
Per lui si trattava del primo film da regista, sceneggiatore e attore protagonista: l’ansia era alle stelle.
Racconta così Verdone a Fanpage.it, tra i tanti aneddoti dietro la realizzazione del film, di quando l’attrice Veronica Miriel di “Un sacco bello” si gettò senza vestiti nella fontana di Piazza Navona:
Fu una cosa drammatica. Uno gli rubò i jeans. Lei rimase in slip e la portai a casa sulla Lambretta, con tutti i coatti che ci correvano dietro e ci urlavano ‘Fammela toccà‘”.

Nella lavorazione dello stesso film, Verdone non disponeva di una roulotte ed era costretto a cambiarsi all’aperto. Fu addirittura fermato dalla polizia:

Mi dovevo cambiare dietro le frasche. Un giorno ero dietro una frasca ed è arrivata la polizia. Scapparono tutti, perché non avevano i permessi, e mi lasciarono lì in mutande. La produzione era sparita, fui portato in commissariato e mi vennero a prendere là: Sergio Leone venne e mise le cose a posto.