L’attore Ricky Tognazzi, ospite la scorsa Domenica nella trasmissione Da noi… a ruota libera, ricorda il padre Ugo Tognazzi. Parlando del libro scritto insieme ai suoi fratelli, dal titolo “Ugo”, l’attore dichiara:
“Io divido il mondo in seduttori volontari e involontari. Mio padre credo sia stato un seduttore volontario, si dava da fare… Però era di una tale simpatia… Era così espressivo che gli veniva facile”.
E poi prosegue:
“Ugo è il suo nome ed è il nome che io ho adottato per chiamarlo arrivato ad una certa età. Ad una certa età secondo me noi diventiamo coetanei dei nostri genitori e quindi vai alla ricerca di qualcosa di diverso. Quel rapporto paterno e filiale, si trasforma in qualcos’altro. Infatti papà per me è diventato anche un maestro, un amico, a volte un complice…”.
Ricky Tognazzi ricorda quando conobbero il fratello norvegese Thomas:
“Un anno arrivò questo bambino, era Thomas, il fratello norvegese a noi sconosciuto. Papà prese un pallone e disse: ‘Giocate con lui, si chiama Thomas’, poi Gianmarco che era il più vicino a lui età, dopo un quarto d’ora estasiato disse: ‘Papà, mamma guardate… sembriamo fratelli”.
Parlando del padre e dei suoi racconti, dichiara:
“Era un grande raccontatore di aneddoti, Facevano molto ridere e quasi sempre terminavano con una sconfitta…”.
E poi interviene Gianmarco Tognazzi, in collegamento:
“Quella americana fu tra le più belle… di quella donna che gli disse: ‘Hugo, Hugo…’. Papà era molto affascinato da questo modo di essere chiamato. E invece era proprio: ‘You, go’.
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