Sono passati 30 anni da quando l’ultimo album dei Queen con Freddie Mercury ancora vivente veniva pubblicato. Innuendo è considerato una pietra miliare, un album nato in fretta e furia, perché Mercury sapeva di avere ormai i giorni contati. Le registrazioni cominciarono quando nel marzo del 1989 i quattro si ritrovarono a Montreux, ai Mountain Studios di loro proprietà, per cominciare ad organizzare il lavoro, non essendo passato nemmeno un mese dal termine delle registrazioni di The Miracle, che sarebbe poi stato pubblicato il 22 maggio.

Roger Taylor a quel tempo sottolineava quanto fosse importante per il cantante continuare a lavorare,

“Più si ammalava, più Freddie voleva registrare canzoni su canzoni. Voleva fare qualcosa, voleva una ragione per vivere”.

LA LAVORAZIONE

La lavorazione di “Innuendo” fu molto travagliata: i Queen impiegarono oltre un anno a completare l’album, divisi tra i Mountain Studios e i Metropolis Studios a Londra. Quando venne pubblicato, il 4 febbraio 1991, fu un trionfo: primo posto nelle classifiche di Regno Unito, Italia, Germania, Svizzera e Olanda; secondo in Austria; terzo in Spagna; sesto in Australia e Nuova Zelanda; ottavo in Norvegia; nono in Francia e Svezia.

La band e i produttori miravano inizialmente a pubblicare il disco entro novembre o dicembre di quell’anno, ma il declino della salute di Mercury costrinse a rimandarne l’uscita fino al febbraio del 1991.

I TONI TRISTI

Ogni canzone di Innuendo è stata influenzata quasi in tutto, dallo stato di salute di Mercury. La morte è un tema molto ricorrente: a volte è presente in maniera completa (ricordiamo The Hitman, These Are The Days Of Our Lives e The Show Must Go On), a volte viene filtrata attraverso l’umorismo (I’m Going Slightly Mad). Si spazia dagli episodi più duri (The HitmanHeadlong) a quelli più cupi come The Show Must Go On, erroneamente considerata come una sorta di testamento di Mercury, ma scritta in realtà da Brian May .

THE SHOW MUST GO ON

The Show Must Go On, la canzone che chiude l’album, è così autobiografica che chiunque l’ascolti pensa ovviamente che a scriverla sia stato Mercury: ma non è stato proprio così, come ricorda May e come riporta il Corriere.it:

«Un sacco di gente pensava che The Show Must Go On fosse di Freddie, invece l’ho scritta soprattutto io. Ricordo che dissi a Freddie: “Sai, la chiamerei The Show Must Go On ma è un po’… insomma, è chiaro che non possiamo usare questo titolo”. E lui disse subito: “Sì, sì, puoi invece!”. “Non è un po’ troppo prevedibile?”, obiettai, ma Freddie rispose: “No, no, è fantastica!”. Così ci sedemmo a scrivere insieme un po’ di testo. Stavamo toccando argomenti difficili da affrontare in quel periodo ma con la musica era più semplice».

These Are The Days Of Our Lives 

These Are The Days Of Our Lives è stata accompagnata da un delicato videoclip che assume un valore storico in quanto è l’ultima apparizione al pubblico di Mercury, di sicuro l’ultima di fronte a una macchina da presa.