Il cantautore Francesco Renga, in collegamento con la trasmissione Da noi… a ruota libera, ricorda il suo primo Sanremo nel 1991 insieme al gruppo dei Timoria con il brano “L’uomo che ride”:
“Dopo trent’anni con la vittoria dei Maneskin diciamo che si è concluso questo percorso. Eravamo degli alieni all’interno di quel Sanremo di trent’anni fa… Ci sono voluti trent’anni, però diciamo che un po’ è anche merito nostro. Era un momento molto particolare per il rock e in Italia eravamo i più giovani di un grande movimento creato già da un po’, il movimento del rock italiano”.
E poi continua, ricordando quegli anni e il dolore per la perdita della madre:
“Era un periodo molto difficile per me. Mia madre se n’era andata… La musica in quel momento era una via di fuga, certamente un porto sicuro e Timoria una famiglia… Però c’era un grande dolore di fondo, lacerante, che poi in realtà non mi ha mai abbandonato. Ho solo imparato a gestirlo, a incanalarlo e a farlo diventare spesso canzoni, musica, parole… comunque sono riuscito a comunicarlo”.
E poi aggiunge:
“Se potessi tornare indietro, a quel ragazzo di 22 anni lo tranquillizzerei. Gli direi che comunque poi la vita gli avrebbe restituito tutto quello che gli aveva tolto. Lo farei stare meglio, con la consapevolezza di adesso se potessi parlargli da padre lo farei…”.
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