Luca Ward, ospite nella puntata dello scorso sabato di Verissimo, ricorda la sua infanzia e il sogno di diventare pilota:
“Io volevo fare il pilota civile, non quello militare perché la guerra non mi appartiene… Poi purtroppo però la vita mi ha portato da un’altra parte”.
L’attore poi prosegue, ricordando il padre scomparso quando lui aveva soltanto 13 anni e le difficoltà economiche della famiglia:
“Quando si ha quell’età non ti aspetti un evento del genere. Quello che è stato drammatico fu il non poter neanche fermarsi a riflettere su quello che era accaduto perché io quella mattina stessa uscii di casa e andai in una ditta di traslochi che era proprio vicino casa mia. Appena mi presentai c’era il proprietario della ditta che solo guardandomi ha capito… Poi Ostia all’epoca era un paesino quindi ci si conosceva tutti, sapevano delle nostre difficoltà e mi fa: ‘Va bene dai, vieni domani mattina che ti faccio lavorare’…”.
Luca Ward poi prosegue, parlando della patologia rara da cui è affetta sua figlia Luna, la sindrome di Marfan:
“Per me è stata una mazzata, perché mi sono sentito responsabile. Ti senti responsabile quando purtroppo tuo figlio nasce con una patologia importante. All’inizio pensavo che fossimo noi i portatori di questa malattia che è la sindrome di Marfan. Però in tutte le ricerche che abbiamo fatto non vi è traccia ed è stata, come ci ha detto il medico di mia figlia in una sola parola: sfiga. Un gene che si modifica al momento del concepimento, non c’è niente da fare”.
E poi aggiunge:
“Io non riuscivo proprio a metabolizzare questa cosa. Mia moglie no, lei ha immediatamente capito la gravità, l’importanza e ha scelto lei. Lei è stata il capofamiglia in quel momento. Ha detto: ‘Tu continua a lavorare, io smetto, mi tiro fuori e penso ai figli… Una scelta che io non so se avrei avuto il coraggio di fare. Devo dire che però era la decisione giusta perché oggi Luna è seguita bene, con le scelte giuste, l’affetto…”.
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